Google, Meta (aka Facebook) e Amazon non sono mai stati così potenti: lo dice un’analisi di Ebiquity secondo cui lo scorso anno tutti e tre insieme hanno assorbito 7 dollari su 10 investiti in pubblicità digitale, pari al 47% del totale.
Un percorso che li porta quest’anno a raggiungere il 50% del mercato pubblicitario globale. Nel 2020, dice l’analisi della società di media advisor, la quota delle 3 maggiori piattaforme era del 39% del totale investimenti e del 67% di quelli digitali.
Tra il 2020 e il 2021, segnala l’analisi di Ebiquity, il business pubblicitario di Amazon è passato da 21 a 32 miliardi di dollari, com un incremento del 52%, quello di Meta da 84 a 115 miliardi di dollari (+37%), quello di Google da 154 a 218 miliardi di dollari (+42%), mentre quello dei mezzi non digitali è cresciuto solo del 7% (da 270 a 289 miliardi di dollari) e quello di tutti gli altri media digitali messi insieme ha avuto un incremento del 4% (da 122 a 127 miliardi di dollari).
Ruben Schreurs, group chief product officer Ebiquity, segnala che l’aumento messo a segno da tutto ciò che non è Google, Meta e Amazon è stato inferiore al tasso di inflazione (del 2021).
Per gli analisti ascoltati da Digiday il triopolio potrebbe aver raggiunto il picco, se la storia è ancora un indicatore credibile: le quote di mercato dominanti tendono a diminuire, non a crescere, se vale ancora l’esperienza di Coca-Cola al 90% quando iniziò la crescita di Pepsi. Ora sembra stia accadendo con Apple che potrebbe erodere quote a Meta, nonostante il blocco al tracciamento in-app.