Strategie mirate su assortimento, prezzi e promozioni per mantenere la competitività
Nonostante il crescente ottimismo riguardo alla situazione economica, i consumatori europei continuano a tenere stretto il portafoglio. È quanto emerge dall’ultimo consumer sentiment di Boston Consulting Group (BCG) titolato “European Consumers Are Optimistic But Still Not Spending”.
«Lo studio conferma alcuni elementi chiave, di cui tutte le realtà B2C dovrebbero tenere conto. I prezzi sono saliti più dei salari. La maggior parte delle famiglie ha reagito facendo tagli soprattutto su beni e servizi ritenuti non essenziali – afferma Antonio Faraldi, managing director e partner di BCG -. Soprattutto in questi comparti senza vento in poppa, alle aziende non basterà un’offerta di qualità o conveniente per fare buoni risultati. Bisognerebbe fare di necessità virtù, approfittando della situazione per sofisticare il proprio approccio competitivo. Aumentare la capacità dell’azienda di adeguare gli assortimenti a bisogni specifici delle diverse aree target. Sfruttare a fondo il muscolo aziendale del pricing – o costruirne in fretta uno se inadeguato. Esplorare sul serio le frontiere della personalization, senza procrastinare oltre».
Nella prima metà del 2024, il 73% dei consumatori in Europa ha infatti segnalato un aumento dei prezzi di beni e servizi, sia per quanto riguarda quelli di prima necessità, come gli alimenti, sia per i beni non essenziali, come vestiti e giocattoli. Nello stesso periodo, gli stipendi e i risparmi sono rimasti gli stessi o sono addirittura diminuiti: il 25% ha dichiarato che il proprio reddito è diminuito e il 28% ha affermato di non essere riuscito a risparmiare.
Di fronte all’aumento dei prezzi, il 39% dei consumatori europei ha scelto di spendere di più per i beni essenziali, riducendo le spese discrezionali o passando a marchi più economici. Le categorie che hanno subito i maggiori cali sono state l’abbigliamento (-20%), gli snack e gli alcolici (-15% ciascuno). Tuttavia, la spesa per la moda di lusso europea ha mostrato una maggiore resilienza: mentre un gruppo più sensibile al prezzo ha ridotto le spese del 35%, un altro gruppo ha aumentato gli acquisti del 22%, privilegiando beni di qualità superiore e marchi premium.
La fiducia nel futuro è però in leggera crescita: il 59% degli intervistati prevede che i prezzi continueranno ad aumentare entro la fine del 2024, un calo significativo rispetto al 73% ad aver riportato prezzi più alti nei primi sei mesi dell’anno. Inoltre, il 22% si aspetta di spendere di più per beni essenziali nei prossimi mesi e il 26% prevede un aumento delle spese per beni non essenziali.
IL FATTORE SOSTENIBILITA’
Oggi il 40% dei consumatori europei considera la sostenibilità durante gli acquisti, che sia occasionalmente o regolarmente, anche se solo il 19% è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. Ad avere priorità sono infatti fattori come convenienza, praticità e offerte, che aiutano a risparmiare.
Guardando ai canali d’acquisto, nonostante la crescente presenza dell’e-commerce, gli europei preferiscono ancora fare acquisti in negozi fisici per generi alimentari, bevande e prodotti per la casa. Lo shopping online è considerato più conveniente per grandi acquisti o per prodotti acquistati meno frequentemente, come elettrodomestici e moda di lusso. Tuttavia, per gli acquisti quotidiani, la maggior parte dei consumatori ritiene che i negozi fisici offrano un’esperienza più piacevole e personalizzata.
LE SOLUZIONI
Sono tre le aree a cui guardare per gestire i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori: assortimento di prodotti, prezzi e promozioni. Localizzare l’assortimento in base alle preferenze locali e utilizzare prezzi dinamici per rispondere alle pressioni inflazionistiche e alle preferenze variabili. Inoltre, programmi di fedeltà iper-personalizzati e promozioni mirate, supportati dall’analisi dei dati, possono rafforzare il legame con i consumatori, migliorando al contempo la competitività.