La flessione della pubblicità sui mezzi tradizionali è del 20,4%. Le grandi piattaforme a +10,6%
Nei primi nove mesi del 2020 la flessione dei ricavi nei mercati di riferimento dell’Agcom è risultata meno accentuata rispetto al quadro macroeconomico del Paese. Mentre il pil è diminuito dell’8,4%, i ricavi complessivi dell’ecosistema rappresentato da comunicazioni elettroniche, radiotelevisione, editoria, internet e servizi postali si stima abbia subito una flessione del 5,4%.
Il comparto dei media nei primi 9 mesi dell’anno ha registrato complessivamente una riduzione media dei ricavi pari al 6,9%, in buona parte dovuta dalla significativa flessione degli introiti pubblicitari (-9,2%).
Osservando i singoli mercati, i risultati risultano essere notevolmente differenziati: il settore in maggiore sofferenza è quello dell’editoria che registra una flessione dei ricavi dei quotidiani del 14,6% e del 19,8% per i periodici.
Le risorse della Tv in chiaro scendono di oltre l’11%, mentre le televisioni a pagamento registrano una leggera crescita (+0,2%) grazie in particolare all’aumento degli introiti dei contenuti in streaming.
L’unico segmento a crescere nel comparto considerato è quello della pubblicità online (+6,7%), risultato ottenuto, in particolare, grazie ai risultati dalle grandi piattaforme (+10,6%).