Per Massimo Costa, country manager di WPP Italy, gli investimenti pubblicitari, “se fatti in modo adeguato”, sono d’aiuto alla crescita del prodotto interno lordo nazionale.
Anche se, dice, “non sono ancora parte integrante della cultura imprenditoriale italiana, si sono fatti molti passi avanti e c’è una correlazione tra la crescita del PIL e quella degli investimenti pubblicitari negli ultimi 3 anni.
Quanto al 2017, la holding media GroupM stima la chiusura dell’anno con un incremento che sta in una forbice tra lo 0,5% e l’1%. Meglio andrà nel 2018, anno pari e con l’importante appuntamento dei Mondiali di Calcio, con un incremento che per gli analisti del gruppo sarà tra il +2% e il +3%.
Per Costa, gli sgravi discali consentiranno alle aziende di prevedere investimenti in comunicazione maggiori e su più mezzi e più canali. Secondo il manager è però arrivato il momento di “cambiare atteggiamento e fare delle scelte” di sistema che passano da una maggiore attenzione alla tecnologia alla mutazione “dalla cultura imprenditoriale a quella manageriale”, perché il paese non può vivere solo di manifatturiero ma ci vogliono anche i servizi.
Quanto a WPP, che quest’anno ha perso importanti clienti ma ne ha recuperati altrettanti di nuovi, il 2017 si chiude “in linea con gli obiettivi”, con profitti in crescita a doppia cifra. Entro fine anno, ha aggiunto Costa, WPP dovrebbe finalizzare 2 acquisizioni nelle aree della consulenza strategica e del digitale.