UPA conferma un mercato pubblicitario in salute, che cresce del 2,5%-3%. Audicom si dovrà occupare anche degli influencer

Il punto sul mercato con Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di UPA: “un anno buono per la pubblicità”

Nonostante l’incertezza dello scenario economico, il mercato pubblicitario ha tenuto bene tanto che UPA conferma “con una certa fiducia” una chiusura d’anno con una crescita intorno al 2,5%-3%. 

«Visti i dati e la fiducia da parte degli investitori, possiamo dire che il 2023 è stato un anno buono per il mercato pubblicitario – ha spiegato Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di UPA, a margine dell’evento dedicato all’influencer marketing -. In particolare il largo consumo ha aumentato i listini per via dell’inflazione e dell’aumento dei costi, le aziende hanno aumentato i fatturati e ridotto i margini, ma non hanno rinunciato a investire in pubblicità, percepita ormai stabilmente come leva strategica e non come spesa da tagliare alla prima difficoltà».

Presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi. Foto © Masiar Pasquali

Per l’anno prossimo prevale l’incertezza e non è facile fare previsioni, alla luce anche della recessione della Germania, che non aiuta l’export italiano. “C’è il rischio che si rifletta sull’industria italiana” commenta Sassoli, spiegando che le aziende socie ormai sono solite fare più budget per adattarsi alla mutevolezza dello scenario economico.

La misurazione si conferma un tema chiave anche per un mezzo relativamente nuovo come l’influencer marketing, alla luce dei milioni di euro che muove. «Come investitori, sentiamo la necessità di comprendere meglio questo mondo nebuloso. Abbiamo bisogno di numeri veri, di capire le dinamiche e di strumenti che ci permettano di investire con efficacia – dice Sassoli, tornando sul tema influencer -. Il volume di investimenti non è piccolo e, va detto, quello che rileviamo noi non è il 100% ma solo la parte generata dalle grandi aziende. Il sistema Audi è in una fase dinamica e, grazie alla nascita di Audicom, per la prima volta ha approcciato il mondo digitale in maniera completa. Adesso siamo al lavoro su come configurare un JIC per la misurazione della radio. Non ne abbiamo ancora discusso, ma pensiamo che Audicom debba occuparsi anche degli influencer, certificando dati reali, follower reali, contatti reali e interazioni reali. Del resto, non possiamo fare a meno di questi mezzi: se vogliamo contattare i ragazzi 18-24, li dobbiamo andare a cercare dove sono».

La responsabilità dell’investitore sui mezzi che pianifica riguarda anche gli influencer. «Apprezziamo molto che più sono grandi, più sono responsabili, come la stessa Chiara Ferragni che distingue correttamente le adv, ha un atteggiamento corretto riguardo l’affollamento ed è diventata socio sostenitore dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Le adv devono essere percepite come qualcosa che serve, non devono ostacolare e disturbare». La responsabilità è anche la stessa che porta le marche a scaricare una piattaforma come X, ex Twitter, mentre montano discorsi d’odio e antisemiti. «Trovo questo passo indietro molto sensato. Con questo non significa che le marche vogliano fare politica. Solo non siamo disposti a farci andare bene la qualunque pur di comunicare».

UPA Academy. Tra pochi giorni UPA ufficializzerà, dopo la riunione del comitato di giovedì 23, l’istituzione di una nuova Academy, sistema articolato di formazione accessibile sia ai giovani che alle aziende associate.                          

F.B.

UPA conferma un mercato pubblicitario in salute, che cresce del 2,5%-3%. Audicom si dovrà occupare anche degli influencer ultima modifica: 2023-11-22T10:53:29+01:00 da Redazione

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