Le previsioni di GroupM per i prossimi mesi, anche se la visibilità è sempre più breve.
“Non abbiamo elementi per rivedere il nostro forecast al ribasso, ma più che in altri anni la visibilità è cortissima e il trend si consolida di mese in mese”: così Massimo Beduschi, CEO di GroupM, commenta a margine del forum organizzato con TEH-Ambrosetti le stime degli investimenti pubblicitari per il 2018 che ha holding media di WPP conferma in crescita del +2,1%.
Quanto all’andamento dei singoli mezzi, GroupM vede per la prima volta la TV sotto quota 50%, con investimenti in crescita dell’1%, mentre il video si rafforza come “king player” della comunicazione pubblicitaria: la somma di TV e video adv digitale porta la quota del video al 60% degli investimenti.
Internet potrebbe crescere del 10%, fortemente influenzata dalla crescita ancor più veloce di Google e Facebook, mentre il digital assorbe il 30% degli investimenti. In territorio positivo anche la radio stimata in crescita del 3% dopo che i primi 4 mesi dell’anno sono stati “esplosivi” ma che subisce l’effetto della Coppa del Mondo di calcio che drena risorse proprio in quei settori che della radio sono big spender.
Per la stampa è ancora un calo pesante, stimato in -7%: “avevamo grandi aspettative dal decreto fiscale, ma abbiamo visto che non ha avuto effetto”, commenta Norina Buscone, VP Research GroupM, aggiungendo che i periodici vanno un po’ peggio dei quotidiani.
I settori merceologici trainanti sono i FMCG, grazie al beverage in positivo che compensa l’andamento negativo di cura della casa; il tempo libero, il settore farmaceutico, le telco grazie all’ingresso di Iliad sul mercato italiano, le utility in virtù della liberalizzazione del mercato energetico e l’entertainment grazie ad Amazon.
GroupM, che ha una quota di mercato del 38%, non prevede di far meglio del mercato ma solo perché “la somma degli investimenti dei nostri clienti è leggermente più bassa e il perimetro su cui agiamo non è confrontabile con quello degli OTT”, ha commentato Beduschi sottolineando che sono ancora aperte gare importanti come quelle di Ferrero e Mondelez.
La holding media di WPP, che siederà al tavolo di confronto che UPA vuole avviare con Assocom per discutere di gare, si sta “occupando, ma non preoccupando” di tendenze come l’internalizzazione di mestieri e funzioni – come l’annunciata gestione interna del media biddable da parte di Vodafone – adattandosi a un mercato sempre più ibridato con una proposizione “in logica sempre più consulenziale”, ha annunciato Beduschi.