Da Cesare Casiraghi un appello agli editori e ai responsabili web delle testate ad una maggiore attenzione a tutela delle aziende che investono in pubblicità, affinché venga evitato l’inserimento della pubblicità in video tragici. Sulla stessa linea l’UPA
I pubblicitari contro l’abbinamento tra pubblicità e video-shock. Il riferimento è ai fatti tragici di cronaca, come quello di Nizza ad esempio, che vengono ormai raccontati dai video amatoriali girati con gli smartphone da testimoni presenti sulle scene e immediatamente condivisi. Questi video vengono quindi utilizzati dagli editori e dalle testate giornalistiche nella loro versione online e ovviamente collezionano centinaia di migliaia di visualizzazioni.
“Purtroppo abbiamo osservato come, probabilmente senza una precisa volontà, ma sicuramente a causa di uno scarso monitoraggio da parte di alcune testate – commenta Cesare Casiraghi, titolare dell’agenzia Casiraghi Greco& – all’inizio di questi video talvolta parte in automatico la pubblicità di aziende o di prodotti. Rivolgo perciò un appello agli editori e ai responsabili web delle testate ad una maggiore attenzione a tutela delle aziende che investono in pubblicità, affinché questo fenomeno sia azzerato. Ovviamente la cosa è episodica e non generale. Gran parte delle testate evita l’inserimento della pubblicità in video tragici però, ancora gli ultimi luttuosi eventi, hanno visto invece anche grandi giornali peccare in tal senso. Il danno e l’imbarazzo delle aziende che, loro malgrado, si ritrovano inserite in tali contesti è forte e tangibile” .
Anche l’UPA (Utenti Pubblicità Associati), l’associazione che riunisce le aziende che investono in pubblicità si allinea all’appello di Cesare Casiraghi. “Il rispetto per le vittime deve essere totale senza se e senza ma. Pensare di speculare emotivamente su questi temi e’ lontano dall’etica della pubblicita. Bisogna mettere in atto qualsiasi mezzo tecnologico per evitare questo fenomeno quando invece si presenta per pura coincidenza nei casi di sistemi automatizzati – dice Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente Upa – ci dobbiamo tutti impegnare ad un controllo piu rigoroso”.