La crisi innescata dalla pandemia non assomiglia a nessuna delle precedenti. La cosa più simile che viene in mente a Sir Martin Sorrell è il tempo di guerra.
Per il ceo di S4 Capital, intervistato da PR Week, il secondo trimestre sarà terribile, il terzo un po’ meglio ma ma ripresa vera e decisa arriverà solo con il quarto trimestre. “Sarà una recessione a V”, dice: nei prossimi mesi tutti i servizi di marketing saranno colpiti, ad eccezione forse dei progetti a scopo benefico, purpose-driven e con una rilevanza sociale, per rimbalzare poi in su nell’ultimo trimestre dell’anno.
Quel che Sorrell sta vedendo è un’accelerazione dei trend di lungo termine già in atto. «I consumatori stanno diventando più abili nel digitale, i media si sposteranno ancora di più online e le imprese che esitavano a rompere lo status quo ora stanno avanzando verso la disruption digitale».
Tra i brand “vediamo un’accelerazione di quel che già le aziende del largo consumo stavano facendo. Tagliano i budget e si spostano sul digitale. Hanno realizzato che le persone sono a casa e parlano tra loro attraverso tecnologie digitali. E che usano il delivery come non mai. Abbiamo visto clienti che hanno congelato grandi progetti di e-commerce, ma sono tornati sui loro passi perché erano strategici».
Nel breve conservare la liquidità sarà il problema principale e anche S4, che poche settimane fa ha presentato buoni risultati, sta controllando attentamente assunzioni e spese. In compenso i tagli sulle attività content, che sono il 70% del business di S4, sono stati molto lievi.