Divieto di utilizzo della tecnologia nella sorveglianza biometrica e l’obbligo per i sistemi di IA generativa come ChatGPT di divulgare i contenuti generati dall’IA
“Lo scopo del presente regolamento è promuovere la diffusione di un’intelligenza artificiale antropocentrica e affidabile e garantire un livello elevato di protezione della salute, della sicurezza, dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto, nonché dell’ambiente, dagli effetti nocivi dei sistemi di intelligenza artificiale nell’Unione, sostenendo nel contempo l’innovazione e migliorando il funzionamento del mercato interno”.
Così inizia l’art. 1 della storica proposta di legge della Commissione Europea per la regolamentazione dell’AI.
Le ultime modifiche, oltre alla centralità umana e la protezione di salute, sicurezza, diritti fondamentali, democrazia e Stato di diritto, includono il divieto di utilizzo della tecnologia nella sorveglianza biometrica e l’obbligo per i sistemi di IA generativa come ChatGPT di divulgare i contenuti generati dall’IA.
Inoltre, i legislatori UE chiedono che qualsiasi azienda che utilizzi strumenti generativi riveli il materiale protetto da copyright utilizzato per addestrare i suoi sistemi e che le aziende che lavorano su “applicazioni ad alto rischio” facciano una valutazione dell’impatto sui diritti fondamentali e l’ambiente.
Tra le applicazioni ad alto rischio ci sono i sistemi di IA che potrebbero essere utilizzati per influenzare elettori ed esito delle elezioni e i sistemi utilizzati dalle piattaforme di social media con oltre 45 milioni di utenti.
Secondo quanto riporta Reuters, Microsoft e IBM hanno accolto con favore la proposta di legge, mentre Meta ha respinto gli avvertimenti sui potenziali pericoli sostenendo che “l’AI è intrinsecamente buona” perché rende le persone più intelligenti, come ha dichiarato Yann LeCun, chief AI scientist. Meta, come Twitter, rientra nella classificazione ad alto rischio.
“Mentre le grandi aziende tecnologiche lanciano l’allarme per le loro creazioni, l’Europa è andata avanti e ha proposto una risposta concreta ai rischi che l’IA sta iniziando a porre”, ha dichiarato Brando Benifei, co-relatore della proposta di legge. I legislatori dovranno ora definire i dettagli con i Paesi dell’UE prima che la bozza diventi legge, presumibilmente entro la fine dell’anno.
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