Presentato da GfK l’indice di fiducia dei consumatori in Europa per il secondo trimestre del 2016
A giugno cala la fiducia degli italiani nella ripresa economica. L’indice di fiducia dei consumatori rilevato da GfK si è attestato a -31,3 punti, con un calo di 9,9 punti rispetto al mese di marzo. Si tratta della diminuzione più significativa registrata a livello europeo negli ultimi tre mesi.
A pesare – spiega una nota – sono sicuramente il persistere della crisi economica e finanziaria, l’arrivo di un elevato numero di migranti e l’andamento del tasso di disoccupazione che, pur avendo registrato un lieve calo negli ultimi mesi, rimane tra i più alti in Europa (11,5%).
L’indicatore delle aspettative di reddito è sceso a -7,1 punti, con un calo di 4,1 punti rispetto al valore di marzo mentre rimane in area positiva la propensione all’acquisto, che a giugno ha raggiunto i 20,6 punti. Sebbene in calo di 5,8 punti rispetto al mese di marzo, questo valore risulta particolarmente positivo se paragonato ai livelli dello scorso anno, rispetto ai quali ha registrato un aumento di 16 punti. Tra le ragioni che contribuiscono a questo risultato c’è sicuramente il livello ancora basso dei tassi di interesse, che consente di ottenere facilmente prestiti per effettuare acquisti di maggiore entità.
A livello europeo, invece, l’indice di fiducia aumenta di 4,1 punti, assestandosi a 13,1 punti. Un dato medio che riflette una situazione molto eterogenea: sui risultati dei singoli paesi pesano soprattutto le questioni locali. Per il futuro, si teme l’effetto della Brexit, che sta già minando la fiducia degli inglesi. Su questo tema, GfK ha realizzato recentemente un sondaggio in Gran Bretagna per misurare le reazioni alla Brexit nel periodo immediatamente successivo al voto. I risultati mostrano una diminuzione di 8 punti dell’indice di fiducia, che arriva a toccare i -9 punti: si tratta del calo più significativo registrato dal 1994. L’indagine mette in luce una preoccupazione diffusa: 6 intervistati su 10 hanno dichiarato di aspettarsi un peggioramento della situazione economica nei prossimi 12 mesi.
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