Le marche più acquistate online sono Bon Prix, Nike e Lacoste. Si compra soprattutto per la convenienza
Continua a crescere la quota di chi compra online – ormai sono 12,3 milioni gli e-shopper in Italia (vedi notizia) , e tra i settori più dinamici in questo senso figura quello della moda.
Secondo l’ultima ricerca condotta da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano con Human Highway, l’abbigliamento ormai pesa per l’11% sul totale dell’eCommerce italiano ed è stato in grado nell’ultimo anno di mettere a segno una crescita del 33%, confermandosi la seconda voce di spesa dopo il Turismo.
Un altro aspetto rilevante è che solo il 2% di coloro che hanno acquistato capi di abbigliamento online non hanno comprato prodotti di marca, a significare che il brand è un traino fondamentale per orientare all’acquisto.
Dalla ricerca emerge che i prodotti ‘fashion’ più acquistati online sono capi di abbigliamento (43,7%), seguiti da scarpe (34%), accessori, ovvero guanti, calze, cappelli e sciarpe (31,6%) e, infine, borse da donna (18%). La marca più acquistata è Bon Prix (6,5%), seguita da Nike (4,5%) e Lacoste (2,6%). L’importanza del brand emerge anche da un altro dato; solo il 38% circa di coloro che hanno acquistato online in passato scarpe cita il tipo di prodotto, il restante 62% ha risposto, invece, citando brand famosi al posto dei modelli. Stesso discorso per le borse da donna; il 43,5% circa di coloro che in passato ha acquistato online borse da donna cita il tipo di prodotto mentre il restante 56,5% risponde alla domanda citando direttamente un brand, come Guess, Gucci, Louis Vuitton e altri.
Quanto ai fattori più importanti mentre si effettuano acquisti online primeggia la convenienza, intesa come buon rapporto qualità/prezzo, per il 38,4% degli acquirenti di articoli fashion, seguita da credibilità del sito venditore per il 24,9% dei rispondenti, quindi dall’occasione irrinunciabile per il 18,3%, la difficoltà di trovare quel prodotto in altro modo 14,6%, infine la marca del prodotto in vendita 13,9%.
Moda italiana in calo nel 2012, la ripresa solo nel 2014 secondo Pambianco
Attenzione alla qualità, investimenti in fattori immateriali, proiezione internazionale i driver del successo
Nella prima parte del 2012 le imprese della moda hanno registrato una diminuzione del fatturato (-4,2% nel periodo gennaio-agosto) penalizzato soprattutto dal nuovo crollo del mercato interno (-10,5% il fatturato nazionale, sempre nei primi otto mesi dell’anno). Il fatturato delle imprese della moda continuerà anche nei prossimi anni ad essere sostenuto principalmente dal canale estero. Le esportazioni del settore crescono, infatti, ad un tasso del 4,4% nel periodo gennaio-agosto 2012, trainate dagli ottimi dati sui mercati extra-UE27 (+10,9%).
Secondo Pambianco Strategie di Impresa – società di consulenza strategica specializzata nei settori moda&lusso che ha reso noto questi dati, il settore dovrebbe registrare, a consuntivo 2012, una perdita di fatturato nell’ordine del 3,5-4%, condizionato dalla domanda interna. Per una vera e propria ripresa si dovrà attendere il 2014 (+3,9) mentre il 2013 vedrà una sostanziale stagnazione sui bassi livelli di quest’anno, mettendo a dura prova la tenuta anche finanziaria di molte imprese. I principali driver della crescita e della redditività delle aziende, in un contesto dove il Made in Italy della moda potrà continuare a beneficiare del favore dei consumatori sui “nuovi mercati”, saranno: attenzione alla qualità, all’ambiente, più elevati investimenti di fattori immateriali, proiezione internazionale su più mercati e un’elevata qualità del capitale umano risultano, uniti al legame proprietario con società estere.