I dati dell’indagine “Il futuro del Web3 e del Metaverso” svolta da The Innovation Group e Web3 Alliance
Il 75% delle imprese italiane (l’80% se consideriamo quelle medie e grandi) è interessato al mondo rappresentato dal web 3.0, la nuova frontiera di internet che comprende augmented reality (AR), virtual reality (VR), non fungible tokens (NFT), blockchain, intelligenza artificiale, metaverso.
D’altra parte, solo il 4% fa seguire alla conoscenza un’azione concreta per utilizzarlo. Il 64% dichiara di essere in una fase di studio, il 7% ha invece un progetto pilota.
Le iniziative che le aziende interessate al metaverso stanno mettendo in cantiere sono quelle inerenti eventi digitali (l’11% ha già investito, il 15% investe entro quest’anno, il 36% entro tre anni), il posizionamento del brand (il 9% ha già investito, il 20% lo prevede entro quest’anno, il 32% entro tre anni), lo smart working (il 15% ha già investito, il 9% lo farà entro l’anno, il 30% entro tre anni), la creazione di prodotti digitali ad hoc (il 9% ha già investito, il 12% lo fa entro l’anno, il 29% entro tre anni), NFTs (l’8% ha già investito, il 11% entro l’anno, il 23% entro 3 anni), la creazione di un mondo virtuale (il 6% ha già investito, il 9% entro l’anno, il 21% entro tre anni).
I dati emergono dall’indagine “Il futuro del Web3 e del Metaverso” svolta da The Innovation Group e Web3 Alliance.
Sulla possibilità di creare valore per il business, prosegue il report, per il 52% delle aziende intervistate il metaverso è un’occasione di fare ingresso in nuovi mercati, per il 51% è una modalità di creare un’esperienza diversa per i clienti, per il 45% una strada per fare leva su modelli di business che rispecchiano la socialità delle persone, per il 42% un’occasione di partecipazione a ecosistemi innovativi. Percentuali inferiori ricoprono quanti sono dell’idea che il Metaverso costituisca un fattore di differenziazione competitiva (35%), risparmio su tempi e costi per il 31%, salvaguardia dell’ambiente – transizione ecologica (26%).
I principali ambiti di utilizzo, che nei prossimi anni potrebbero interessare le aziende coinvolte nella survey, sono riconducibili alla conoscibilità del brand (45%), al lancio di nuovi prodotti (40%), alla consapevolezza che il Metaverso rappresenta il futuro (37%), a ottime opportunità per il business (37%), all’allargamento della customer base (34%), alla partecipazione come first mover (33%), la facilitazione dell’interazione tra le persone (25%), l’accesso a informazioni/dati sui clienti (19%). L’8% sta attendendo prima della partecipazione che altre aziende siano presenti.
D’altra parte, non mancano i freni che rendono la scelta del Web 3.0 ancora difficile per le aziende: le tecnologie devono essere ancora affinate, la governance e le regole d’ingaggio ancora da definire, non ci sono standard di navigazione condivisi essendo i metaversi già ora una molteplicità.
Il Report di The Innovation Group e Web3 Alliance sonda anche l’universo dei ritorni desiderabili dall’investimento nel Metaverso, evidenziando che il 53% delle realtà sentite li individua in ecosistemi innovativi, il 51% nel rafforzamento della riconoscibilità del brand, il 49% nell’ampliamento della client base, il 39% nelle iniziative di fidelizzazione, il 34% in una gamma di offerta più ampia, il 33% nel raggiungimento di uno specifico target di mercato, il 21% nella realizzazione di profitti come il 21% nella acquisizioni di informazioni importanti.