Secondo un’indagine dell’associazione, le imprese tornano a investire nelle ricerche con cautela
Nei primi 5 mesi dell’anno in corso l’acquisito complessivo (portafoglio ordini) del campione di istituti associati Assirm ha registrato un incremento del 3,4% rispetto a quello dell’analogo periodo del 2011.
E’ quanto emerge dall’analisi congiunturale interna all’Assirm, l’Associazione tra Istituti di Ricerca di Mercato, Sociale e d’opinione, presentata ieri durante il convegno “Times & Trends”.
Secondo i risultati rispetto al dato complessivo, tuttavia, si rilevano andamenti diversi: per il 40% degli istituti le acquisizioni sono effettivamente cresciute (ad un tasso medio del 7%), mentre per un altro 40% sono rimaste sostanzialmente stabili e per il 20% hanno subito una flessione.
La ricerca ha indagato anche il sentiment degli Associati per il futuro e la metà circa del campione stima che l’andamento del business sarà sostanzialmente piatto nei prossimi 12 mesi, ma il 40% degli intervistati si aspetta invece una crescita; e solo il 10% una flessione. Degli istituti che hanno visto crescere le proprie acquisizioni nei primi mesi dell’anno, un terzo non ritiene il fenomeno destinato a durare, a differenza dei restanti due terzi che confidano nell’incremento del loro volume d’affari.
«La nostra associazione conferma, con un andamento di leggera crescita sia nel 2011 che nei primi mesi del 2012, che le imprese in Italia hanno ripreso ad investire, con cautela, nelle ricerche – ha spiegato Umberto Ripamonti, presidente di Assirm -. Le ricerche di mercato vengono infatti sempre più riconosciute come supporto di valore strategico, un investimento reale per il proprio business aziendale, e noi come Assirm lavoriamo per accrescere il valore dell’apporto che la nostra Associazione può dare alle aziende italiane».