Raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale, ritardati pagamenti della PA, finanziamenti alle imprese, credito d’imposta, incentivi innovazione sono gli interventi urgenti per il comparto
Nel mondo l’economia digitale, definita ‘global digital market’, giunge a coprire quasi il 6% del PIL globale, solo in Europa il 6,8%. In Italia invece, salvo alcuni settori come contenuti, pubblicità digitale e software e soluzioni ict, tale mercato è in sofferenza soprattutto per la forte crisi dell’IT. Lo scenario emerge dalla presentazione dei dati Assinform avvenuta ieri a Milano.
Nel 2012 in Italia l’economia reale è calata del -2,4%, mentre il Global Digital Market, che rappresenta il 4,9% del PIL nazionale con un valore di 68.141 milioni di euro, ha registrato una dinamica del -1,8%. Tale trend, pur essendo in attenuazione rispetto all’anno precedente (-2,1%nel 2011/10), segnala la crisi dei servizi ICT tradizionali(-4,7%), che rappresentano in valore oltre la metà del mercato, a cui si oppone la crescita dei contenuti e pubblicità digitale (+7,2%) e del software e soluzioni ICT (+2,4%). E’ un trend costante, visto che per il quinto anno consecutivo il settore IT chiude i conti in rosso con – 4% di calo di fatturato.
E in assenza di interventi specifici, le stime per il 2013 sono ancora più pessimistiche: -3,6% per il ‘global digital market’ con l’It tradizionale in caduta libera a –5,8%, fatto che avrà pesanti ricadute soprattutto sull’occupazione essendo un settore labour intensive che attualmente impiega circa 400 mila addetti. «Se al contrario – ha spiegato Paolo Angelucci, presidente dell’Associazione nazionale delle imprese IT – si darà avvio a un vero cambiamento del quadro di riferimento, introducendo elementi di correzione degli assetti attuali , fra i quali una forte accelerazione per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale, portando il suo braccio operativo, l’Agenzia per l’Italia Digitale sotto la massima responsabilità politica, ovvero Palazzo Chigi; rendere il credito di imposta per la ricerca e l’innovazione una misura strutturale; dare una rapida ed equa soluzione al grave problema dei debiti della PA verso le imprese, aprire linee di finanziamento alle aziende che investono in innovazione, allora si potrà iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi e l’inizio di un’inversione di tendenza del GDM, che stimiamo potrà attestarsi a -1,5%».
Il nostro paese, nonostante la crescita di alcuni segmenti come i già citati contenuti digitali e pubblicità on line, del segmento software e nuove soluzioni ICT, della musica e dell’editoria online, il boom di smartphone, eReader e tablet e dei servizi innovativi a essi associati, che crescendo mediamente del 7,5%, sconta un contesto generale contenuti digitali e della pubblicità on line, del segmento software e nuove soluzioni ICT, della musica e dell’editoria online, il boom di smartphone, eReader e tablet e dei servizi innovativi a essi associati, dimostrano che questi segmenti non solo non risentono della crisi, ma sono già dentro l’economia italiana, crescendo mediamente del 7,5%.
Mercato TCE, stima 2013 -3%
Il mercato dei Technical Consumer Equipment chiude il 2012 a12 miliardi di euro di fatturato (-3,6%). L’unico mercato in crescita è quello della telefonia, che registra +17% rispetto al 2011. Flettono invece le vendite a valore del comparto fotografia (-10%), informatica (-6%) ed elettronica di consumo (-15).
Per il 2013 le analisi di GfK Boutique, la società del Gruppo GfK specializzata in previsioni, stima per il mercato TCE una tendenza a valore ancora negativa, ma più contenuta, che dovrebbe attestarsi intorno al -3%. Le tendenze dell’ elettronica di consumo per il 2013 si attestano invece intorno a -11%. Dovrebbero risultare ancora negative anche l’informatica e la fotografia, mentre la telefonia dovrebbe segnare un +4%.