Dopo la data milanese di ottobre, il ciclo di appuntamenti “Service Design Generation, nuova generazione di servizi per nuove generazioni’, curato da Logotel, è approdato a Roma. L’evento organizzato dalla service design company per continuare il dialogo sui temi del Service Design – e in particolare su come si possano rendere più unici e distintivi i servizi per le aziende e per i clienti finali – ha visto la partecipazione di 26 tra manager e imprenditori di 18 importanti aziende nazionali ed internazionali che già si avvalgono dei servizi e delle competenze di Logotel.
All’appuntamento di Roma hanno fatto da chairman Cristina Favini, Strategist e Manager of Design di Logotel e Daniele Cerra, Digital Innovation Officer di Logotel. “Se è vero che il service design è un approccio sistemico, multidisciplinare e integrativo, l’accento è posto sempre sulle persone: infatti, è proprio alle persone che i servizi devono adattarsi, seguendole nelle diverse fasi della loro esperienza – ha spiegato Cristina Favini – dopotutto, che cos’è il design, se non immedesimarsi nei bisogni delle persone? Bisogna avere un occhio sempre attento ai vari touchpoint con cui le persone interagiscono: ogni punto di contatto è infatti una opportunità di servizio che non può essere persa e che deve essere progettata dalle aziende. Perché il servizio che non si fa conoscere, ‘che non parla’, non esiste”.
Durante l’evento, sono state attivate conversazioni collaborative, nelle quali gli ospiti hanno approfondito le dimensioni multidisciplinari del Service Design by Logotel. Inoltre i partecipanti sono stati chiamati a esprimere la loro opinione sulla nuova generazione di servizi: durante l’evento, è stata consegnata loro una mappa su cui erano indicate le sei tematiche portanti di Service Design Generation: Organizzazione che impara, Scambio di valore, Persone e non users, Concretezza del servizio, Ripensare il linguaggio, Progettare il progetto. “Il mondo dei servizi, intesi come risposte efficaci alla vita delle persone, è in continua mutazione, come lo sono le persone stesse, i loro bisogni e i contesti in cui si inseriscono e agiscono. Per questo – ha concluso Cristina Favini – il Service Design diventa necessario, specialmente nella misura in cui nuove generazioni si affacciano sulla scena”.