Preparare lo zaino per una vacanza itinerante è una scienza che si impara solo dopo una certa esperienza e il tema, che non passa mai di moda, tiene banco su forum di viaggio e chat.
Ispirata da queste verità con cui chiunque abbia organizzato un viaggio on the road si è dovuto confrontare e ascoltando la voce dei suoi viaggiatori e coordinatori, WeRoad ha deciso di crearne uno suo di zaino, pensato proprio per chi, dopo aver prenotato, non sa con quale bagaglio partire.
Il brand ha stretto una partnership tecnica con Ferrino per progettare e realizzare “lo zaino perfetto”, distribuito esclusivamente sullo shop online di WeRoad.
Lo zaino ha una capienza di 50 lt, misura 66x28x26, è fatto di materiali resistenti e ha un dorso composto dal sistema “Dry Net System”, il bastino in acciaio flessibile, oltre a garantire la giusta distribuzione del carico, permette di tensionare la rete che separa lo zaino dalla schiena dell’utilizzatore, garantendo un elevato livello di aerazione. Tasche per ogni evenienza, il separatore inferiore, due porta bastoncini/piccozza, un porta bastoncini rapido, i nastri di compressione laterale, il porta materiali frontale (con nastri addizionali), riflettore RECCO integrato completano il backpack ‘Pachamama’, che si chiama così in onore alla mascotte dell’azienda.
‘Pachamama’, che compare anche sul ricamo, è infatti un alpaca di peluche portato dal Perù da Paolo De Nadai, uno dei tre co-founder, dopo uno dei primissimi viaggi WeRoad 7 anni fa, e che tuttora si può trovare negli uffici dell’azienda.
Fabio Bin, direttore marketing di WeRoad, ha spiegato su LinkedIn che l’idea di creare lo ‘zaino perfetto’ circolava in azienda da un po’ ma si è concretizzata solo quando “abbiamo incontrato il partner giusto, Ferrino S.p.A. ovvero il master & commander degli zaini made in Italy e ci abbiamo lavorato per mesi (eh sì, progettare e realizzare un prodotto fisico richiede tempi a cui noi non siamo abituati, lesson learned tra l’altro). Abbiamo messo a frutto l’esperienza dei WeRoader e dei coordinatori di viaggio, chiedendo feedback e come avrebbe dovuto essere / cosa avrebbero voluto dallo zaino ideale (spoiler: una cosa su tutte l’apertura frontale). E alla fine l’abbiamo realizzato (e attenzione: non si tratta di uno zaino brandizzato WeRoad, ma di uno zaino progettato e realizzato da zero)”.