Si apre in contemporanea alla conferenza sul clima COP26 la mostra ‘Waste Age’ che il Design Museum di Londra ha ideato per portare il problema dello spreco fuori dal perimetro del riciclo ed esplorare il modo in cui i designer possono usarlo come materiale.
‘Waste Age’ non è intesa come un’esperienza in negativo, ha detto la curatrice Gemma Curtin secondo la quale lo spreco è un problema di progettazione e nel design può trovare anche le soluzioni.
Molteplici le collaborazioni, anche con le industrie: nell’atrio un’istallazione di Mamou-Mani Architects in collaborazione con Dassault Systèmes Design Studio mostra l’utilizzo di plastiche PLA e di polpa di legno, mentre nella sezione Precious Waste lo Studio Drift decostruisce una serie di oggetti d’uso quotidiano, da un aspirapolvere Dyson ai telefoni Nokia e iPhone.
La mostra si chiude con Post Waste, una sezione che permette ai visitatori di scoprire una serie di proposte per nuovi metodi di produzione circolari, con una particolare attenzione ai materiali che possono essere ricavati dai rifiuti alimentari, e con un’istallazione interattiva del Sony Design Centre Europe che illustra come i comportamenti delle persone influiscono sull’ambiente.