CANNES – L’isola di plastica che galleggia nel Pacifico ha oltre 200mila cittadini, batte moneta ed emette passaporti come si conviene ad ogni nazione che si rispetti.
In realtà ‘Trash isle’ è un progetto di comunicazione lanciato da Ladbible, social media and entertainment company britannica, e dalla fondazione Plastic Oceans per portare alla pubblica attenzione l’emergenza del problema del mare di plastica. Lo firma l’agenzia AMV Bbdo che a Cannes Lions si è aggiudicata il Grand Prix Design, assegnato da una giuria eclettica e attenta alle nuance culturali dei progetti in gara.
Come spiega il presidente di giuria Johnny Tan, executive creative director di 72andSunny APAC, il trend principale evidenza l’impegno dei brand nel patrocinare cause sociali. «In Trash Isle il design viene usato come un’arma, in modo forte ed estremamente coraggioso. L’agenzia ha prodotto passaporti, francobolli, la bandiera e ogni tipo di materiale istituzionale e contenuti da diffondere su canali media e social. Un esempio di come il brand design possa avere il potere di generare un grande impatto culturale». Bella performance dell’Italia, soprattutto pensando al fatto che da anni, nonostante la grande tradizione nel design del nostro paese, ai Cannes Lions abbia vinto nulla o quasi.
Auge Design di Firenze ha ottenuto un argento e un bronzo per l’edizione speciale dei prodotti Mutti, venduta a Fico Eataly World con un packaging speciale e da collezione, che nobilita il prodotto grazie al redesign completo degli elementi grafici senza tuttavia risultare ridondante. Vince un bronzo anche Diesel per il brand ‘Deisel’, l’edizione limitata al centro della campagna ‘Go with the fake’ ideata da Publicis.