I dipinti di Egon Schiele, Valie Export, Amedeo Modigliani, Rubens oltre alla preistorica Venere di Willendorf sono le star del canale aperto dal Vienna Tourist Board, l’ente turistico di Vienna, nientemeno che su OnlyFans.
Sì, proprio sulla piattaforma che permette ai creatori di contenuti di pubblicare contenuti a pagamento, in larga parte di carattere erotico se non proprio pornografico, che proprio per questo non si presta alla comunicazione pubblicitaria nonostante il vasto pubblico.
Gli ultimi dati aggiornati a settembre scorso valutano un’audience globale di oltre 170 milioni di utenti, 500mila nuove iscrizioni al giorno e 1,2 milioni di creatori di contenuti. Ad agosto OnlyFans aveva ventilato il veto ai contenuti sexy, per rendere la piattaforma ‘safe’ per gli inserzionisti e per gli operatori di pagamenti, ma ha dovuto fare retromarcia.
Dunque un placement provocatorio e che sta riscuotendo earned media in quantità, un po’ come quando Diesel pianificò Pornhub, ma non casuale. Le opere in questione, esposte in svariati musei di Vienna, sono infatti fortemente erotiche e per questo soggette a censura sugli altri social media, dove peraltro la campagna è promossa con soggetti teaser che invitano ad abbonarsi al canale.
Chi sottoscrive l’abbonamento (3 euro al mese) ha diritto a una Vienna City Card o a un ingresso gratis a uno dei musei nei quali è possibile vedere queste opere.
La pianificazione della campagna è stata tutt’altro che facile. Twitter aveva inizialmente vietato il link alla landing page Vienna Tourist Board perché questo rimandava a OnlyFans e il processo di approvazione è durato oltre 2 settimane. Facebook e Instagram hanno invece accettato i teaser con la Venere Willendorf e un Modigliani solo dopo opportune spiegazioni al team di controllo. Niente da fare invece per le opere di Schiele e Rubens bollate come “esibizione eccessiva di nudo” ed “intrattenimento per adulti”. La campagna è stata ideata da Jung von Matt/Donau.
“Nei social media, gli algoritmi determinano la quantità di nudità che può essere mostrata e spesso censurano opere d’arte famose in tutto il mondo”, ha commentato il direttore del Vienna Tourist Board Norbert Kettner. “Abbiamo voluto chiederci quanta nudità possiamo tollerare e chi può determinare cosa troviamo offensivo. In una metropoli culturale come Vienna possiamo trovare una risposta: l’arte del nudo è una una parte socio-politica e artistica della storia culturale”.