Dopo il sì all’operazione AT&T – Warner Bros, un ulteriore segno della concentrazione del mercato
Pareva concluso e sigillato l’accordo per l’acquisizione di 21st Century Fox – ovvero il ramo tv e cinema di Fox – da parte di Disney per 54,2 miliardi di dollari. Invece a sorpresa Comcast ha rilanciato la posta offrendo 65 miliardi di dollari, superando le attese che si aggiravano sui 60 miliardi. Un’offerta superiore del 19% a quella di Disney, e per di più in contanti mentre Disney offre proprie azioni.
Come la società di Topolino, anche Comcast è interessata alle stesse attività di intrattenimento lasciando dunque da parte Fox News.
La società di telecomunicazioni ha dichiarato esplicitamente nella lettera alla famiglia Murdock il proprio interesse per il ramo intrattenimento di Fox definito “altamente complementare” con le proprie attività per un’unione dal valore “strategico” più alto rispetto a quella con Disney, tanto che l’operazione è stata approvata immediatamente dal board senza bisogno di contare i voti. Comcast ha inoltre aggiunto che pagherà i 4,025 miliardi di penale in caso della rottura del contratto con Disney. La lettera cita anche l’approvazione da parte delle autorità antitrust statunitensi all’operazione AT&T – Time Warner, augurandosi di ottenere analogo esito nel caso di un’unione con Fox.
Di fronte alla competizione con i vari Amazon, Netflix, Apple e Facebook che stanno investendo miliardi nella produzione di contenuti, quello di Comcast è l’ennesimo segno del consolidamento in corso nel settore media. E, entro pochi anni, potremmo vedere “tre o quattro enormi conglomerate integrate verticalmente e attive nelle reti, connettività e contenuti in competizione tra di loro e con i giganti della Silicon Valley“ ha commentato mercoledì un analista di Barclays.