La blockchain continua a crescere, ma l’incremento di progetti e annunci riguarda soprattutto i mercati internazionali, perché il mercato italiano è in fase di attesa, seppure si trovi nella top 10 mondiale.
Stabile dal punto di vista degli investimenti delle aziende a 28 milioni di euro nel 2021 (erano 23 milioni nel 2020 e 30 milioni nel 2019), l’Italia non mostra ancora una crescita decisa delle tecnologie blockchain.
La fotografia dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano conferma che il settore più attivo è quello finanziario e assicurativo, cui viene destinato 50% degli investimenti, seguono la PA (15%), l’agroalimentare (stabile all’11% per il tracciamento della filiera) e le utility (10%) e i media (7%).
Per Demetrio Migliorati, head of innovation di Banca Mediolanum, intervenuto alla presentazione dell’Osservatorio, allo sviluppo del mercato italiano non mancano competenze, né casi d’uso, ma punti di riferimento legislativi e regole condivise, mentre altri interventi hanno indicato la mancanza di competenze tecniche. Se l’adozione delle aziende stenta a decollare, i consumatori italiani sembrano più ricettivi: il 12% ha acquistato Bitcoin o altre criptovalute e il 17% è interessato a farlo in futuro.