Il turismo di alta gamma vale il 3% del PIL, pari a quasi 60 miliardi di euro sommando effetti diretti e indiretti, shopping incluso: se opportunamente potenziato può crescere fino a 100 miliardi di valore diretto
Ci salvano le città d’arte e un po’ l’enogastronomia, ma le località di mare e montagna sono fuori dal radar del turisti di lusso che scalpitano per tornare a viaggiare. Per di più l’Italia è quasi invisibile agli occhi dei cinesi ricchi, che rappresentano il 40% della ricchezza mondiale.
Sono le prime evidenze degli studi che Altagamma ha realizzato con Bain (quantitativo) e BCG (qualitativo) per poter lavorare su un piano specifico. “Il patrimonio naturale, culturale e artistico dell’Italia da solo non è sufficiente ad attrarre turisti di lusso”, ha dichiarato Matteo Lunelli, presidente Altagamma, sottolineando la necessità di comunicare l’offerta italiana e di renderla attrattiva anche ai consumatori più giovani.
Comunicare meglio. Il turismo di alta gamma in Italia vale 25 miliardi di euro e raggiunge il 3% del PIL, pari a quasi 60 miliardi, se si sommano anche gli effetti diretti e indiretti, shopping incluso: se opportunamente potenziato può crescere fino a 100 miliardi di valore diretto, ha spiegato Claudia D’Arpizio, Bain & Company. D’Arpizio ha sottolineato le molte lacune dell’offerta italiana, a cominciare dalla mancanza di un’univocità di messaggio.
“La biodiversità dell’Italia è una grande ricchezza, ma ha bisogno di maggior coordinamento”, ha aggiunto ricordando l’esempio delle Francia che in comunicazione “racconta una sola cosa”, Parigi, e però ottiene il massimo dalla sua comunicazione. Altra lacuna il livello di servizio: Ibiza è diventata una destinazione di lusso grazie a una sofisticata offerta di conciergerie, mentre il livello dell’Italia non è mai percepito al top.
Manca anche un’offerta adeguata di divertimento che non è caciara, ma un palinsesto di attività culturali e sociali che invoglino i turisti alto spendenti a tornare in Italia.
Profili e raccomandazioni. BCG ha invece definito il profilo del turismo di lusso, 18 milioni di persone in tutto il mondo, l’1% dei viaggiatori internazionali, che spendo in media in 1 anno più di 20mila euro a persona in viaggi di lusso, trasporti esclusi, e 15mila nello shopping nel corso del viaggio. Il loro customer journey parte sempre più spesso da influencer e celebrity, passa da brand noti e personalizzazione delle strutture ricettive e da agenzie di viaggio e concierge di alto livello, sebbene i giovani preferiscano sempre di più un contatto diretto con le strutture. Lo shopping rimane un’esperienza chiave, l’enogastronomia – per fortuna dell’Italia – è fondamentale, ma l’offerta del nostro paese è carente – quanto meno, è percepita come tale – in tema di spa e benessere, sport e natura e golf, in forte ritardo sugli altri paesi concorrenti.
Altagamma ha anche definito una serie di raccomandazioni per potenziare l’offerta, tra cui un nuovo piano di comunicazione digitale per l’alto di gamma, il riposizionamento per le destinazioni di interesse primario, un network di hotel di eccellenza e dimore storiche, quest’ultime preferite ai resort di lusso da Millennial e Gen Z, per la privacy e per l’esperienza covid.