Il termine per la presentazione delle offerte da parte di broadcaster e operatori è il 22 gennaio
E’ di 1.050 milioni di euro a stagione la base d’asta per i cinque pacchetti per poter acquistare i diritti tv dell’intero campionato di Serie A (380 partite) nel triennio 2018/21.
Si tratta di un incasso per la Lega di poco superiore ai 946 milioni a stagione spesi da Sky e Mediaset per i diritti nel triennio 2015-2018.
I pacchetti principali sono tre A (satellite), B (digitale terrestre) e C (internet) con le partite interne ed esterne di Milan, Juventus, Inter, Napoli, Fiorentina, Lazio, Sampdoria e Spal. I pacchetti A, B e C differiscono solo nei diritti accessori: quello destinato a internet è meno ricco (per esempio manca il bordocampo), cosa che giustifica il suo minor prezzo. I pacchetti del satellite e del digitale, infatti, valgono 250-270 milioni contro i 150-170 del web.
Le altre 12 squadre, tra cui Roma, Atalanta, Torino, Bologna, sono spalmate nei due pacchetti esclusivi, D1 e D2, che sono destinati ad essere acquistati in coppia e valgono assieme 300-320 milioni.
Chi acquisterà i pacchetti D1 e D2 potrà trasmettere in esclusiva solo gli scontri diretti tra le 12 squadre, quindi un big match come Juventus-Roma sarà visibile anche sui canali dei licenziatari dei pacchetti A, B e C.
Considerato che i diritti accessori valgono 60 milioni, il totale dei minimi d’asta arriva a circa 1.050 milioni annui.
Il termine per la presentazione delle offerte è fissato alle 13 del 22 gennaio, e nello stesso giorno verranno aperte le buste con quelle degli operatori tradizionali. L’assemblea assegnerà subito i diritti tv o procederà con le trattative private il 25 gennaio, e l’indomani si riunirà nuovamente per valutare le nuove offerte.