Nel 2024 la marca del distributore cresce del 2,4% a quota 26 miliardi di euro e si avvicina al 32% di quota di mercato

In 5 anni, la MDD secondo l’analisi TEHA ha fatto risparmiare alle famiglie 19,8 miliardi di euro, grazie a a prezzi rimasti mediamente più bassi rispetto ai prodotti di marca

In vista di Marca by BolognaFiere, la grande manifestazione che riunisce tutta la filiera della marca del distributore, Associazione Distribuzione Moderna (ADM) ha presentato in anteprima a Milano l’analisi a cura di TEHA (The European House – Ambrosetti) sul ruolo della marca del distributore (MDD) tanto nella spesa dei consumatori quanto nel sostegno alle imprese che producono per la grande distribuzione.

Secondo dati AMD, nei primi 11 mesi del 2024 i prodotti MDD hanno raggiunto i 26 miliardi di euro di fatturato (DMO+discount), con un incremento del 2,4% rispetto al 2023 e del 35,4% sul 2019 raggiungendo il 31,8% di quota di mercato, contro una media UE del 35,8%.

La ricerca ha analizzato il valore degli impatti economici, sociali e ambientali della distribuzione moderna, da cui passa oltre l’80% dei consumi alimentari nel nostro paese, rilevando che per un prodotto sostenibile i consumatori spenderebbero fino al 20% in più.

Il ruolo della distribuzione moderna è centrale per la spesa alimentare di oltre 8 italiani su 10: il 65% fa riferimento a super e ipermercati, il 16% preferisce il discount, mentre il restante 20% frequenta mercati rionali (6,2%), si reca direttamente dal produttore (4,8%) o fa i propri acquisti in gastronomia (4,7%).

“La Distribuzione Moderna genera in Italia 208 miliardi di euro di valore aggiunto, il 10% del PIL tra il valore diretto (oltre 27 miliardi) e la filiera indiretta (181 miliardi)”, ha commentato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, TEHA.

La MDD è importante per la sostenibilità economica: per l’analisi TEHA, le aziende il cui giro d’affari deriva per oltre l’80% dai prodotti a marchio del distributore, tra 2015 e 2023, hanno avuto un incremento medio annuo di fatturato dell’8,5%, facendo meglio della media dell’industria alimentare (+3,9%). Analogamente, chi aumenta l’offerta in MDD ha creato più occupati (+5,5% all’anno tra il 2015 e il 2023 per chi ha un’offerta di MDD oltre l’80%) e valore aggiunto (+9,3%).

“La marca del distributore si dimostra, nel contesto della distribuzione moderna, una leva di crescita per il tessuto economico del Paese: è un acceleratore per i ricavi e per gli investimenti delle piccole imprese che contemporaneamente stimola le scelte sostenibili”, ha dichiarato Mauro Lusetti, presidente AMD.

Sostenibilità sociale. In 5 anni, la MDD secondo l’analisi TEHA ha fatto risparmiare alle famiglie 19,8 miliardi di euro, grazie a a prezzi rimasti mediamente più bassi rispetto ai prodotti di marca, consentendo un accesso più democratico a stili alimentari sani e sostenibili. Per l’analisi, infatti, negli ultimi anni l’inflazione alimentare ha raggiunto picchi del 13,5% mettendo in sofferenza i bilanci familiari soprattutto delle famiglie a basso reddito.C’è una sostenibilità sociale della distribuzione anche nella generazione di posti di lavoro, con oltre 3 milioni di occupati di cui 447mila impiegati direttamente.

Sostenibilità ambientale. La ricerca ha anche messo in evidenza quanto fatto dalla distribuzione moderna in termini di sostenibilità ambientale, con la riduzione del 30% delle emissioni di CO2 in 10 anni, nonostante l’aumento del fatturato e un sondaggio tra le aziende associate rivela che oltre il 46% delle imprese dell’industria alimentare intende migliorare in modo significativo l’efficienza dei processi produttivi, soprattutto perché stimolata dalle richieste di requisiti di sostenibilità avanzate dalla Distribuzione Moderna.

SCARICA LE SLIDE

Nel 2024 la marca del distributore cresce del 2,4% a quota 26 miliardi di euro e si avvicina al 32% di quota di mercato ultima modifica: 2025-01-14T11:27:19+01:00 da Redazione

Related posts