Moda e abbigliamento tra i prodotti più venduti online ma le strategie dei brand sono poco differenziate
Secondo le rilevazioni di Netcomm, condotte con Human Highway e presentate ieri a Milano nel corso del workshop Digital Fashion, l’ecommerce italiano nel 2012 ha cambiato paradigma e sembra recuperare il ritardo accumulato grazie a un parco acquirenti passato da 9 a 14 milioni solo nel 2012 (+55%) e un aumento del 47% delle transazioni.
Moda e abbigliamento hanno scalato le classifiche dei prodotti più venduti e si piazzano ora al secondo posto, dopo libri e computer, e i marchi del settore cominciano a scoprire che “l’online non cannibalizza le vendite offline, ma rappresenta un vero e proprio canale”, come ha sottolineato Roberto Liscia, presidente Netcomm.
Inoltre, l’online è il canale riceve il più alto indice di soddisfazione da parte degli acquirenti per la qualità del servizio, mentre crescono gli acquisti da smartphone e tablet, che ora rappresentano il 10,6% del totale. La strada da fare però è ancora lunga: il processo di restituzione deve diventare più semplice e integrato con la rete fisica di negozi, le strategie digitali delle marche di moda sono ancora troppo poco differenziate e non tengono correttamente conto del posizionamento di marca per soddisfare gli attuali 8 milioni di eshopper di moda italiani.
‘Go to china’: workshop e missione commerciale in un paese con 194 milioni di e-shopper
Nel corso di Digital Fashion, Netcomm ha presentato il suo progetto Go to China, workshop e missione commerciale in un Paese che conta 500 milioni di utenti internet e i 194 milioni di acquirenti online (in crescita ogni anno di quasi il 14%).
Come ha sottolineato Giorgio Bertolini di Innext, che con Netcomm organizza la missione in Cina, si tratta di consumatori molto sensibili ai commenti, fortemente condizionati dalla comunicazione di marketing, e che vivono con il telefono mobile sempre tra le mani, ben più degli stessi italiani. Netcomm ha già organizzato una prima missione, a Pechino e Shanghai, per scoprire il mercato cinese dell’e-commerce, incontrare i player del mercato e preparare gli accordi di filiera.
Vente Privée vuol diventare portale
Creatore delle vendite-evento online, Vente Privée è approdato dalla Francia, dove è nato nel 2001, in Italia poco più di tre anni fa con un modello di business basato sulla collaborazione diretta con le marche di cui veicola le giacenze e facilita l’internazionalizzazione grazie alla presenza in 8 Paesi europei. Delle oltre 2.000 marche commercializzate, circa 300 sono italiane e di queste oltre il 90% viene proposto a livello internazionale. Ora Vente Privée vuole diventare un vero e proprio portale, come ha annunciato il country manager Italia Andreas Schmeidler con un progetto di sviluppo che include la vendita di vini, gastronomia, viaggi, cinema e ticketing.