Un duello western con atmosfere che rimandano all’antica Roma, scenografie a un passato piu’ recente e riferimenti solidi sul presente, il tutto ritratti attraverso un luminoso bianco e nero con protagonista l’attore Eric Bana (Munich e Troy). Con il via della pianificazione del nuovo spot Bulgari Man Extreme, girato da Matteo Garrone per Think Cattleya (con la direzione della fotografia di Cipri’ e le musiche della coppia Danger Mouse e Daniele Luppi) abbiamo chiesto maggiori dettagli sullo spot direttamente al regista, che abbiamo intervistato dopo la lavorazione.
La prima domanda che gli abbiamo rivolto riguarda eventuali citazioni cinematografiche presenti nel film. «Per valorizzare la storia – ha detto Garrone – ho pensato fosse giusto creare un’ atmosfera dove si potesse percepire la tensione per un imminente agguato. Non ci sono film in particolare a cui mi sono inspirato anche se spesso ho pensato alla sequenza finale di Gomorra, quella in cui i due ragazzi si stanno avviando inconsapevoli verso una trappola».
Circa i riferimenti culturali nella regia, Garrone ci ha detto che: «Sono presenti soprattutto nella scelta dell’ambientazione metafisica del film che ricorda le atmosfere delle opere di De Chirico».
Per Garrone si e’ trattato di un debutto assoluto con il format dei 60 secondi, ma il regista ha negato particolari difficolta’: «Non ho trovato grandi diversita’ nel lavorare su un format di 60 secondi rispetto all’ approccio abituale che utilizzo sui miei lungometraggi. In questo caso, invece di avere cento scene da realizzare, ce n’era una sola ma l’intensita’ emotiva, la cura e l’ attenzione con cui abbiamo lavorato e’ stata la stessa di sempre».
A Monica Riccioni, a.d. della casa di produzione, abbiamo chiesto invece di raccontarci le difficoltà in fase di organizzazione e di riprese: «Nei progetti high-end gli elementi da coordinare sono sempre un’infinità, e il calendario è in perenne agguato. Una volta finalmente confermata la data in cui combaciavano le disponibilità di Eric Bana e di Garrone, la disponibilità di Cipri`, nell’esecuzione rimanevano ancora da domare i coprotagonisti: il leone bianco (siamo dovuti recarci da lui per avere l’onore di filmare i suoi ruggiti), l’aquila, trovata in Spagna insieme al suo falconiere-guru, e, dopo ricerche presso i massimi herpetologi d’Europa, il rarissimo serpente nero, alla cui innocuità nessuno sul set credeva più di tanto. Una volta riuniti tutti sotto il sole di una Roma metafisica, dagli scatti di Peter Lindbergh in poi, con questo incontro di talenti, le riprese sono state un capitolo piacevole».
Circa la scelta di Garrone per la regia, Riccioni ha detto: «Con Matteo avevamo già pensato un anno fa ad un suo debutto per una campagna importante; ciò detto, è raro trovare progetti pubblicitari che si adattino ad una visione lucida, autoriale come la sua. Appena Riccardo Ruini (della agenzia Rem che ha firmato la creativita’ dello spot) ci ha mostrat̀o il concetto, così nitido e intenso allo stesso tempo, ci è sembrato una combinazione quasi predestinata: il brand del lusso più insigne della capitale, uno scenario di molteplice stratificazione storica e narrativa, una perfetta cornice per inscenare l’intensa visione di Garrone, dal sapore quasi di urban western. Aver potuto combinare tali elementi di contemporaneità italiana, lontani da ogni stereotipo – la regia di Matteo, la fotografia di ricerca di Daniele Ciprì, l’evocativa colonna sonora – ci è sembrato di dare un contributo vero al mondo dell’immagine».