Altagamma ha presentato ieri due ricerche che fotografano la situazione del mercato dell’alto di gamma
Nel 2014 i consumatori di alta gamma nel mondo sono stati 390 milioni per una spesa complessiva di 755 miliardi di euro, considerando anche i prodotti unbranded. E secondo l’indagine True Luxury Global Consumer Insight – presentata da Altagamma con Boston Consulting Group ieri a Milano – il numero è destinato a crescere nei prossimi anni, arrivando a quota 465 milioni nel 2021, per una spesa complessiva di 1.015 miliardi.
A trainare la crescita saranno i 15 milioni di consumatori Top Luxury, oggetto del focus dello studio di quest’anno. Pur rappresentando numericamente solo il 4% del totale, hanno speso nel 2014 €220
miliardi.
I 12 profili in cui sono stati segmentati presentano alcune novità rispetto allo scorso anno:
_ Il 50% degli acquisti è effettuato dai primi 3 segmenti: Absolute Luxurer (top spender, connoisseur raffinati ed eleganti, contano per il 24% dei consumi totali), Megacitier (metropolitani globalizzati, trendy, 15% del totale), Experiencer (amanti delle esperienze di viaggi, hotel e gourmet food, 13% del totale)
_ Il segmento in più netta crescita è quella dei Social Wearer (attenti alla sostenibilità sociale ed ambientale, 6% del totale ma raddoppiati rispetto al 2013) .
_ Il segmento Megacitier cresce in Cina, spinge l’abbigliamento ed è responsabile della transizione da formale a casual.
_ Gli Absolute Luxurer contano per il 22% del mercato di pelletteria e calzature.
_ Gioielli e Orologi sono le categorie trainate dagli acquisti di Omnigifter (prevalentemente senior orientati ai regali, 8% del totale) e Timeless Proper (prevalentemente donne dallo stile classico e senza tempo, 8% del totale).
Tra gli elementi comuni a tutti i segmenti, l’importanza della qualità manifatturiera (il Made in Italy resta al top delle preferenze per Abbigliamento, Pelletteria, Gioielleria, in crescita USA e UK) e quella del digitale, che influenza il 62% di tutti gli acquisti di alta gamma. Cresce il fenomeno del ROPO (Research Online, Purchase Offline), che interviene nel 45% degli acquisti (2013: 38%) e quello dell’Omnichannel: 3 consumatori su 4 vogliono un brand raggiungibile attraverso diversi canali. In Cina sono 9 su 10.
Brutte notizie per l’Italia emergono dalla classifica dei Fashion Hubs preferiti: Milano scende dal 2° al 5° posto, sale NYC (dal 4° al 2°). Prima Parigi, terza Londra, quarta Hong Kong.
L’indagine Altagamma Retail Evolution condotta con EXANE BNP Paribas ha messo in luce altri punti:
_ i brand del lusso si sono trasformati progressivamente in retailer.
_ L’analisi delle performance like-for-like (senza nuove aperture) deve guidare gli investimenti nel retail. Negli ultimi anni Hermes e Richemont hanno avuto le performance migliori. Burberry, Ferragamo e Moncler sono le marche a maggiore potenziale di sviluppo.
_ In una fase di sviluppo le aziende di lusso possono beneficiare dello sviluppo dell’online e di attività di CRM più aggressive per incrementare profitti e ritorno sugli investimenti.
_ I brand di alta gamma stanno riconsiderando la presenza retail delle linee diffusion e giovani in seguito alla competizione dei retailer fast fashion e di fascia media. Negli accessori i mega brand stanno abbandonando l’entry price a favore di brand di lusso accessibile e premium.
Secondo Andrea Illy, Presidente di Fondazione Altagamma, “Il retail e l’analisi dei comportamenti di acquisto dei consumatori dell’alto di gamma – sempre più numerosi, nomadi e diversificati – sono i due elementi critici per il successo delle aziende eccellenti italiane. Aziende sempre più globali e attente a quei requisiti di sostenibilità sociale ed ambientale che, come emerge dal True Luxury Global Consumer Insight, si riconfermano decisivi nella motivazione d’acquisto del consumatore“.
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