L’influenza della tecnologia sulla vita contemporanea e sul modo di concepire l’identità e l’umanità è al centro della campagna Prada Primavera/Estate 2021, che racconta la prima collezione nata dalla collaborazione tra Miuccia Prada e Raf Simons.
L’idea alla base del progetto, a cura del direttore creativo Ferdinando Verderi, intende catturare una moltitudine di punti di vista, anche dal punto di vista tecnico: le immagini della campagna Prada non nascono dalla mano di un singolo fotografo, ma da centinaia di macchine fotografiche che ruotano a 360 gradi attorno ai modelli e alle modelle. E’ dunque la tecnologia a determinare il nostro punto di vista sulla collezione, tuttavia, i modelli, lo styling, la cura e la selezione degli scatti si basano sulla mente e sull’occhio umano: il processo diventa uno studio sul dialogo tra uomo e tecnologia, e sul ruolo di quest’ultima come strumento di comunicazione senza precedenti.
Accanto alle immagini, le domande che innescano un dialogo tra Prada e lo spettatore, che diventa una componente essenziale della campagna. Le domande ruotano attorno a temi – colonne portanti della campagna e della collezione, ma anche della vita – quali la percezione di sé, la visione della tecnologia e i concetti di umanità, diversità, inclusione e sostenibilità.
Ognuno sul sito prada.com può inviare le proprie risposte e i contributi più interessanti entreranno a far parte dei nuovi soggetti, in rollout continuo.
Attraverso questo dialogo, il brand vuole mettere in evidenza il senso della moda come barometro culturale, uno specchio che riflette in modo inevitabile il rapporto costante con il momento storico in cui viene creata.