Reporter senza Frontiere pubblica una rivista creata insieme a giornalisti imprigionati ingiustamente

La ONG Reporter senza Frontiere, BETC Paris e la nota rivista francese bisettimanale Society hanno collaborato per realizzare una nuova campagna per supportare i giornalisti imprigionati – ad oggi 581 in tutto il mondo – per aver denunciato corruzione, ingiustizie ed essersi opposti a regimi e denunciare i crescenti rischi per la libertà di stampa.

The Prison Papers è, di fatto, la prima rivista sviluppata insieme a giornalisti imprigionati, in questo numero otto giornalisti in quattro continenti: nelle sue pagine si possono trovare una serie di articoli che, collettivamente,  presentano una potente richiesta di libertà.

Ci sono interviste dirette con i giornalisti imprigionati all’interno delle proprie celle, da Hong Kong al Camerun, dal Guatemala all’India, e un profilo di un giornalista in esilio, ora basato in un luogo sconosciuto.

A realizzare i pezzi è stato il team editoriale di Society, che ci ha lavorato per nove mesi assumendosi rischi non da poco. Il risultato è un crudo promemoria dell’impunità dei regimi che soffocano la libertà di informazione oggi, ma emerge anche il messaggio che puoi incarcerare il giornalista, ma non puoi mai incarcerare la verità. Sono stati intervistati anche parenti, familiari, avvocati o contatti in prigione dei giornalisti imprigionati per raccontare le storie che i protagonisti non erano in grado di scrivere da soli, attraverso un lungo processo di consultazione, indagine, scrittura e approvazione.

In The Prison Papers si parla del giornalista eritreo-svedese Dawit Isaak, attualmente condannato in Eritrea alla più lunga pena detentiva al mondo per un giornalista; un’intervista con José Ruben Zamora Marroquin, “il prigioniero più famoso del Guatemala”, sull’ascesa e la caduta del giornale El Periodico; Narges Mohammadi, vincitore del Premio Nobel per la Pace e attualmente incarcerato a Teheran, presente con un Q&A; Maria Ressa, altra vincitrice del Premio Nobel per la Pace e fondatrice del sito di notizie investigative Rappler, intervistata sulla libertà di stampa e la sua lotta per proteggere i giornalisti, e su come i social network stanno rendendo la sua professione più pericolosa.

“Con un numero senza precedenti di giornalisti dietro le sbarre in tutto il mondo, è più cruciale che mai trovare nuovi e creativi modi per mantenere vive le loro storie. Siamo lieti di collaborare con Society, prestando le nostre voci ad alcune delle figure più emblematiche del nostro tempo. Speriamo che vedere le loro storie su carta sproni il mondo all’azione per assicurare i loro rilasci e fermare definitivamente la persecuzione dei giornalisti”, aggiunge Rebecca Vincent, Direttore delle campagne per Reporters Without Borders e attivista per i diritti umani.

CREDITS PRISON PAPERS

Client:  RSF (Reporters without Borders)

Agency: BETC Paris

PRESIDENTS BETC: BERTILLE TOLEDANO, STÉPHANE XIBERRAS

DEPUTY MANAGING DIRECTOR : HUGO GHIGLIA

EXECUTIVE CREATIVE DIRECTOR: OLIVIER AUMARD

COPYWRITER: OLIVIER MILLE

ART DIRECTORS: AURÉLIE SCALABRE, MORGANE ALEXANDRE    

ACCOUNT TEAM: MATHIEU LAUGIER , SHERELLE RAMIRE, SIMON LEROY

EDITORIAL TEAM at SOCIETY : FRANCK ANNESE, STEPHANE RÉGY, EMMANUELLE ANDREANI, THOMAS PITREL

PRODUCTION COMPANY: GUM 

Reporter senza Frontiere pubblica una rivista creata insieme a giornalisti imprigionati ingiustamente ultima modifica: 2024-09-23T11:52:34+02:00 da Redazione

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