Riceviamo e pubblichiamo da Massimo Guastini, candidato consigliere nella squadra del candidato presidente Paolo Iabichino per le elezioni Adci di domani
Domani Paolo e tutti noi del consiglio direttivo che ci candidiamo a guidare l’ADCI, nel prossimo triennio, avremo solo trenta minuti.
Per lasciare a Paolo più tempo possibile riepilogo qui, a beneficio di tutti, cosa voglio dare ai Soci per riempire di senso le deleghe (network community e Hall of Fame) che Paolo Iabichino mi ha assegnato.
1. Uno strumento per orientarsi nelle richieste di remunerazione, per rispondere a una domanda frequente “che cifra posso chiedere per questo lavoro?”
Non un tariffario ma una mappa dettagliata dei prezzi di mercato per orientarsi in base a committente, lavoro e area geografica. Mi sono già consultato con avvocati specializzati ed è possibile farlo.
2. Possibilità di confronto reali
Per rispondere a due domande frequenti negli esseri umani che vogliono migliorarsi: “sono bravo abbastanza?” “cosa hanno più di me i professionisti affermati?”
-Voglio offrire ai Soci la possibilità di partecipare come pubblico alle giurie, anche se non selezionati per le stesse. Microfonare i giurati renderà possibile seguire la discussione. Credo di avere imparato ad argomentare anche presenziando a certe giurie e ascoltando certi professionisti.
-Voglio organizzare incontri con “l’altra parte”. Donne e uomini di azienda, che racconteranno best practice e worst practice dal loro punto di vista nella relazione con i consulenti della comunicazione. Parlando di risultati concreti, fuori dal lessico enfatico delle case preparate per gli Award.
3. Concrete possibilità di ricollocamento, anche in aziende in cerca di competenze che alcuni di noi hanno. Ai Soci ADCI daremo accesso a un pacchetto così articolato:
– Colloquio di approfondimento e checkup del curriculum. Colloquio con i recruiter per comprendere l’asset generale del candidato, verificare l’attinenza del percorso professionale col curriculum e rielaborazione dello stesso.
– Analisi delle competenze. Verificare quali le competenze esistenti, su quali fare leva per proporsi in azienda. Individuare il proprio ruolo preciso allp0interno di un organigramma aziendale per evitare dispersioni e focalizzare un obiettivo preciso.
– Palestra dei colloqui. Simulazione di colloqui nei quali vengono dati obiettivi. Al termine del colloquiio si analizza lo standing generale e se gli obiettivi individuati sono stati raggiunti.
– Personal branding. Una giornata di analisi dei propri social network e di buone pratiche per spingere la propria immagine sui social attraverso contenuti e percezioni. La giornata si svolge in gruppo al fine di ottenre anche dei feedback immediati da un eventuale pubblico.
– Video presentazione. Abituarsi a presentarsi in pubblico e a rivedersi. Creare consapevolezza sul proprio registro comunicativo e sull’efficacia della presentazione.
4. Supporto emergenziale. Ti hanno appena comunicato il licenziamento? Non firmare nulla e chiamami: 331 31 43 602; massimo@cookiesandpartners.com Ti metterò in contatto con consulente del lavoro che durante gli anni della mia presidenza Adci ha supportato con successo 54 colleghi.
E ora la cosa a cui, da ieri, tengo di più perché mi sembra più urgente.
5. Un concreto supporto per una reale eguaglianza sul posto di lavoro Quando subite molestie sessuali, o pesanti comportamenti “machisti” di mobbing, inviate una email (non anonima) all’indirizzo che vi segnaleremo.
Sinché sarà “la vostra parola contro la sua” non succederà nulla.
Ma se, come nel caso dell’omino e in altri, le parole “contro la sua” si sommano, verrete contattate da uno studio di avvocati per un’azione congiunta. Gratis.
Questo non significa che cancellerò l’Award “Equal”. È inutile solo se è solo un premio.
Mi vergogno, perché sembrerò Heidi. Ma solo le vostre email e telefonate mi hanno fatto capire ieri che siete sole perché l’omino dello scooter non è solo. Persino nel nostro settore. Mi spiace per la mia cecità. Ho vissuto in ambiti privilegiati. Mi piace credere perché condizionati anche dalla mia presenza. Ho aggiunto la questione al mio programma personale nella delega che Paolo Iabichino mi ha dato.
Domani vi diranno che i miei punti (e altri proposti da Paolo) non sono da Art Directors Club Italiano ma da un “qualcos’altro che non c’è e si può fondare”… Vi diranno che il Club è stato fondato 34 anni fa per perseguire l’eccellenza creativa.
Non sono d’accordo. Non è vero.
L’obiettivo principale del Club (Vision) è: il riconoscimento e la valorizzazione della creatività come elemento fondante della comunicazione d’impresa e istituzionale.
Come si traduce in azione questa Vision? Sempre da Statuto Adci riprendo:
Il conseguimento di questo obiettivo passa anche attraverso:
2.1.1 – Il miglioramento
degli standard della creatività nel campo della comunicazione e delle discipline ad essa collegate, e la promozione
della consapevolezza dell’importanza di questi standard all’interno delle imprese,
delle istituzioni e del pubblico in genere.
2.1.2 – La creazione di una community di professionisti e appassionati intorno ai temi della creatività applicata alla comunicazione.
2.1.3 – Lo scambio di conoscenze e la condivisione di valori attinenti ai temi della creatività, attraverso momenti di formazione e di incontro, sia fra Soci, sia all’esterno dell’Associazione.
2.1.4 – La valorizzazione, la qualificazione e la difesa del ruolo e delle professionalità attinenti alla creatività, all’interno dell’industria della comunicazione.
È il nostro stesso Statuto a suggerirci che se non difendiamo il ruolo e le professionalità attinenti alla creatività, non stiamo favorendo l’eccellenza creativa. Partiamo dagli esseri umani. Siamo noi a produrre idee.
Per quanto riguarda la Hall of Fame, ritengo che le nostre scelte debbano valorizzare non solo i colleghi che con la loro carriera costituiscano un esempio per i giovani. Vanno anche sottolineate le persone che con le loro vite e carriere possano rappresentare il significato concreto del termine “volatile” che tanto amiamo: creatività. Persone capaci di ricombinare elementi esistenti in un nuovo ordine che sia utile. Nei tempi attuali siamo utili se con il nostro lavoro fungeremo anche da anticorpi culturali. Esattamente come le campagne vere che hanno vinto premi veri (non credo vi serva rivedere esempi come likeagirl, cocacola, Dove, Nike, fearless girl, pampers, mister clean, honeymade, eccetera eccetera).
Esattamente come il nome che proporrò domani per la Hall of Fame ADCI 2019. Persone che ci richiamino al nostro dovere, in ossequio alla Statuto: essere anticorpi culturali, non inquinatori cognitivi. Perché “l’estetica è sempre etica” (Pasquale Barbella)