Nel 2022 sono stati 303 i casi esaminati dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria.
Il Comitato di Controllo ha rilasciato 106 pareri, grazie ai quali gli inserzionisti hanno potuto verificare la conformità dei propri messaggi pubblicitari alle norme del Codice prima della loro diffusione. Un servizio che si conferma molto utile, oltre che estremamente celere: il 67% dei pareri preventivi è stato rilasciato infatti entro un solo giorno lavorativo.
I settori merceologici che con più frequenza hanno richiesto la verifica preventiva dei propri messaggi sono stati: banche e investimenti (19,8%), elettronica (18%), integratori alimentari (12,2%) e prodotti alimentari e bevande analcoliche (12,2%).
L’attività di monitoraggio interno (57%) ha portato all’esame di 271 casi, risolti con l’archiviazione immediata o grazie al dialogo con gli inserzionisti (“casi risolti in via breve”).
Il 65% dei casi esaminati in via breve è risultato infatti conforme alle norme del Codice, il 24% modificato dall’inserzionista su richiesta del Comitato di Controllo e una limitata parte (11%) è risultata fuori dalla giurisdizione del sistema autodisciplinare.
Nel 2022 lo IAP ha aderito a un progetto pilota collegato all’EASA di monitoraggio della pubblicità sui social attraverso l’intelligenza artificiale.
Fino ad oggi l’utilizzo della piattaforma condivisa con altre Autodiscipline europee e che è in fase di miglioramento, ha consentito di monitorare in un dato periodo di tempo quasi 40.000 contenuti sulle piattaforme Instagram e YouTube.
È in preparazione un ulteriore monitoraggio che coinvolgerà anche Tiktok.
I contenuti di natura pubblicitaria rilevati come scorretti o potenzialmente problematici vengono poi sottoposti alla valutazione di un gruppo di lavoro IAP per verificare se e in che modo violano nello specifico le regole del Codice.
L’iniziativa riguarda principalmente il tema della trasparenza nell’influencer marketing, ma per il futuro l’obiettivo è quello di valutare anche la correttezza dei contenuti in specifici ambiti.
Nel 2022 il Giurì ha emesso 14 pronunce.
Il dato sui tempi di intervento, che misura l’efficienza del sistema, conferma il trend degli ultimi anni con tempi di risoluzione delle controversie in una media di 13,5 giorni dalla notifica all’udienza.
I mezzi maggiormente coinvolti dai provvedimenti del Giurì sono stati il web (45%), seguito da TV (26%) e confezioni dei prodotti (15%).
Nel 2022 in crescita anche la partecipazione attiva da parte dei consumatori, se si considera che le segnalazioni ricevute da cittadini, associazioni e istituzioni sono state 2378, a fronte delle 577 dello scorso anno.