Il Rapporto Coop ha realizzato un aggiornamento post-covid: il cibo rimane un cardine e sarà sempre più made in Italy e bio, mentre al packaging si chiede una garanzia di sicurezza in più
Nei giorni della prima parziale riapertura il Rapporto Coop ha realizzato un aggiornamento post-covid su un panel di esperti di mercato e tendenze, professionisti del marketing, ricercatori, top manager, imprenditori e consulenti per leggere i cambiamenti in atto e immaginare i nuovi scenari. Il futuro è a tinte fosche, con una crisi peggiore di quella del 2008, più disuguaglianze e iniquità, ma anche una forte crescita dell’attenzione degli italiani ai temi ambientali che per il 72% dei rispondenti crescerà nei prossimi mesi e anni.
Per il 76% è in aumento anche l’attenzione ai problemi del territorio e alla sostenibilità sociale, salute e benessere diventano imprescindibili, il cibo rimane un cardine e sarà sempre più made in Italy e bio, mentre al packaging si chiede una garanzia di sicurezza in più.
Economia e lavoro. In aumento anche spiritualità (per il 49% degli intervistati) e solidarietà (60%), mentre economia e lavoro pagano il prezzo più alto: il 44% ritiene che la recessione durerà anni, mentre il 53% ipotizza una crisi economica profonda che però inizierà la sua regressione nel 2021. Quasi 1 su 2 (48%) pensa che la riduzione del PIL italiano nel 2020 sarà molto profonda e ci vorranno anni per recuperare, mentre 1 su 3 (31%) crede che nonostante la crisi il PIL tornerà a crescere nel 2021. Per 1 rispondente su 2, inoltre, i consumi degli italiani diminuiranno una volta finita l’emergenza.
Consumi in calo. Si rinuncerà ad abbigliamento e calzature, agli acquisti di elettrodomestici e mobili per la casa, ci si sposterà molto di più con l’auto privata ma per il 71% gli acquisti di automobili saranno in calo anche a emergenza finita in attesa di tempi migliori. Cresceranno invece le cure per la salute e il benessere, tendenza questa già messa in luce dal Rapporto Coop-Nomisma pubblicato a inizio anno.