Nextplora indaga la tendenza dei prodotti ad alto contenuto proteico e la notorietà dei brand

Dall’impegno che il marketing di numerose aziende sta mettendo nello sviluppo di nuovi prodotti ad alto contenuto proteico la tendenza sembra destinata a durare a lungo. La novità è che dall’ambito squisitamente sportivo, proposte e consumi si stanno ampliando ai brand classici e all’ambito non sportivo.

Per un paese che ha nei carboidrati un pilastro dell’alimentazione, la novità ha stimolato Nextplora a indagare più a fondo questo nuovo segmento di mercato. “Al di là dell’elemento superfood, c’è un investimento importante da parte di molte aziende che stanno valorizzando di più ciò che avevano già in casa e in prospettiva R&D”, spiega Andrea Giovenali, founder e CEO della digital research agency.

La ricerca di Nextplora – che è stata realizzata per conoscenza interna, ma pensando alle molte aziende clienti dell’agro-alimentare – parte dalla constatazione che i prodotti ad alto contenuto proteico hanno registrato una notevole impennata in termini di popolarità e che anche brand non originariamente associati allo sport hanno intercettato questa tendenza e diversificato il loro portfolio prodotti “con l’obiettivo di catturare l’attenzione dei consumatori più attivi che danno priorità all’assunzione di proteine e cercano opzioni gustose e convenienti”, segnala la ricerca.

La notorietà del brand classici, d’altra parte, consente un tasso di conversione all’utilizzo superiore del 14% rispetto ai brand per sportivi, nonostante la notorietà sia leggermente maggiore per questi ultimi.

Secondo l’analisi, questo potrebbe dipendere dal fatto che quando si tratta di acquistare un prodotto di questo segmento, i brand più noti riescono a tradurre meglio la notorietà in un’effettiva adozione del prodotto.

Se poi si considerano gli individui che non praticano alcuno sport, allora i brand classici presentano un tasso di conversione più elevato. Disparità che potrebbe dipendere da una serie di fattori, ipotizza l’analisi di Nextplora, dal prezzo più alto dei prodotti di brand sportivi con posizionamento specializzato alla maggiore reperibilità anche nella grande distribuzione, alla familiarità con il brand.

I driver d’acquisto. Gli individui che non praticano sport danno priorità alla reperibilità, alla golosità e al rapporto qualità-prezzo quando scelgono alimenti proteici pronti da mangiare. Apprezzano i prodotti che offrono un equilibrio tra prezzo ragionevole e qualità percepita. Inoltre, la praticità e la facilità di inserimento nella routine quotidiana giocano un ruolo cruciale. Chi pratica spesso sport apprezza la varietà di gusti, l’apporto calorico, la sostenibilità e la reperibilità nei supermercati piuttosto che nei negozi specializzati. Invece, le persone impegnate in attività sportive quotidiane scelgono in base a driver più specifici: prioritari l’uso di ingredienti vegani, l’originalità dei sapori per mantenere la varietà, la reperibilità nei negozi specializzati e la dimensione dei prodotti per controllare le porzioni e per la praticità.

La comunicazione di questi prodotti, aggiunge Giovenali, è oggi molto verticale, destinata a sti specializzati e soprattutto on pack o con comunicazioni di prodotto. Qualcosa di più si potrebbe fare sui codici colori, che ammiccano molto ai prodotti pensati per gli sportivi, ma spesso stridono quando sono posizionati accanto agli omologhi classici.

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Nextplora indaga la tendenza dei prodotti ad alto contenuto proteico e la notorietà dei brand ultima modifica: 2023-06-05T11:14:00+02:00 da Redazione

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