L’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico e da Netcomm, ieri ha presentato le sue stime per il 2020 e un’analisi di quanto accaduto nel lockdown
Estremamente dinamico, ma nel 2019 ancora molto piccolo, il comparto del Food&Grocery ha ricevuto una spinta straordinaria dall’emergenza sanitaria che ha fatto cadere molte barriere all’uso dell’online tanto da parte dei consumatori quanto dei retailer, anche quelli di dimensioni più piccole.
L’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico e da Netcomm, ieri ha presentato le sue stime per il 2020 e un’analisi di quanto accaduto nei mesi di confinamento.
La crescita prevista è del +55% per un valore di quasi 2,5 miliardi, 1 in più rispetto al 2019, con un tasso di penetrazione che passa dall’1,1% all’1,6%, ma l’aspetto più interessante è il cambiamento del consumatore cui i retailer si dovranno adattare. Al di là dei picchi straordinari, molti negozi – tanti quelli di quartiere – si sono avvicinati per la prima volta all’eCommerce grazie alla collaborazione con piattaforme di food delivery, qualcuno utilizzando strumenti digitali meno evoluti, ma non per questo meno importanti, come gli ordini via WhatsApp e secondo una survey solo il 40% delle PMI del commercio intende tornare indietro.
Italiani più poveri ma più digitali. Spesso le risorse messe in campo non sono state sufficienti a soddisfare interamente la domanda, ma secondo Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio, questo è un periodo di svolta importante per tutti i retailer. “Il consumatore italiano sarà più povero, più digitale e meno internazionale”, e anche se le operations di magazzino e le modalità di trasporto e consegna sono ancora punti deboli, oggi si sta andando finalmente verso un progetto di sviluppo sostenibile del grocery online.
Anche perché, come ha spiegato Roberto Liscia, presidente Netcomm, il 70% di quei 1,3 milioni di nuovi consumatori online continuerà a farlo e valuta molto positivamente (rating 3,9/5) l’esperienza di questi mesi. Liscia ha anche evidenziato alcuni trend, tra cui la percezione del prodotto locale come più sano che farà crescere ulteriormente il proximity commerce, la consegna click&collect – che oggi vale il 15% e la cui incidenza crescerà ancora – considerata come ‘safe experience’, la crescita considerevole nell’uso delle carte di credito, appuntamenti e ingresso su prenotazione per creare servizi più efficienti, il contactless payment.
Di uno slancio molto forte per i pagamenti digitali dei consumatori italiani ha parlato anche Dirk Pinamonti, head of commerce di Nexi, che dopo i pagamenti in app integrati nei sistema di cassa dei merchant ha lanciato nuove soluzioni per i negozi di quartiere, i liberi professionisti e il B2b.