Il Rapporto Annuale sui consumi di alimenti surgelati rilasciato ieri dall’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (IIAS) mostra che nel 2019 il consumo ha superato i 14 kg pro-capite, un vero e proprio record.
Lo scorso anno sono cresciuti sia il canale retail (+1,5% a volume) e il fuoricasa (+1,1%) con segni positivi in tutte le categorie, mentre il 2020 sarà sicuramente segnato dai numeri negativi del comparto horeca.
A fronte della crescita dei volumi, anche il valore del mercato è cresciuto con una forbice stimata tra il 4,4 e i 4,7 miliardi di euro. I trend di consumo del 2019 hanno premiato i vegetali (che rappresentano quasi la metà del comparto surgelati), l’ittico (+1,2%), pizze e snack (+2,4%) e i piatti pronti (+2,9%).
Bene anche l’export, cresciuto del +5,2% sul 2018 a quota 35,4 miliardi di euro, con un incremento particolarmente importante (+10%) per l’export di pizza surgelata. Il maggiore mercato di riferimento rimane l’Unione Europea, con la Germania in testa, seguito da Nord America e Asia: gli USA rappresentano quindi il secondo sbocco assoluto del nostro food and beverage, soprattutto con i prodotti tipici trasformati come pizze e ricettati.
Il 2020 era iniziato bene, confermando il trend positivo dell’anno precedente, poi l’emergenza sanitaria ha modificato la spesa alimentare degli italiani. Da una parte, ha fatto fare un boom alle vendite nel canale retail (+13,5%) e ha prodotto un aumento significativo (+40% a marzo rispetto al 2019) del canale porta a porta, dall’altra ha fatto crollare il comparto fuori casa che rappresenta più del 37% di quota del totale consumi di surgelati in Italia.