Non bitcoin, ethereum o dogecoin ma fiducia. Questa deve essere la vera valuta del Web3, condizione necessaria per farlo funzionare secondo la Chief Digital & Commercial Officer di Unilever Conny Braams.
La manager è intervenuta settimana scorsa alla Global Marketer Week organizzata dalla World Federation of Advertisers con un intervento intitolato ‘The internet of people’, durante il quale ha sostanzialmente chiamato il settore a cooperare per far sì che il futuro del web sia realmente ‘people first’.
Se il Web3 permette ai marketer di entrare in contatto con le persone in modi mai visti prima, è vero anche che urge una migliore comprensione del fenomeno e un surplus d’attenzione per evitare conseguenze non volute.
«Costruendo ambienti digitali in cui le persone investono il loro tempo e i loro soldi, dobbiamo essere chiari sulla loro finalità e assicurarci che i consumatori non incappino in truffe. I problemi e le preoccupazioni delle persone saranno amplificate in un ambiente in cui i dati personali diventano ancora più personali. Le normative da sole non sono sufficienti. La sola autoregolamentazione non è sufficiente. Il solo autocontrollo non è sufficiente. Dobbiamo cambiare mentalità, invece che risolvere i problemi dobbiamo prevenirli prima che diventino delle minacce. Con preveggenza invece che senno di poi. Una vera evoluzione tecnologica deve essere accompagnata da nuove infrastrutture e politiche fondamentali ed etiche. La valuta del Web3 non sono le criptovalute, ma la fiducia” ha detto Braams.
Dal 1° aprile Braams ha assunto il nuovo ruolo di Chief Digital and Commercial Officer al posto di quello di Chief Digital and Marketing Office, che prevede in aggiunta alla supervisione del marketing anche quella delle vendite.