C’è voluto tempo, ma il comparto italiano del vino sembra aver ormai capito che il digitale è imprescindibile e ha imparato a comunicare in modo sempre più efficace.
Lo rileva la 10ma edizione della ricerca Omnicom PR Group Italia sulla presenza online delle prime 25 aziende vinicole per fatturato, secondo i dati di Mediobanca. In dieci anni i follower sono aumentati, senza tuttavia raggiungere numeri eclatanti, ma soprattutto è cresciuta la presenza di ecommerce proprietari, passata dall’8% al 50%.
Tra i social, Facebook registra una contrazione di follower che invece crescono su Instagram e le aziende vinicole hanno scoperto LinkedIn, mentre YouTube è presidiato con poca intensità e ancor meno TikTok con solo 5 aziende presenti. Cambia anche l’approccio: se prima venivano privilegiati contenuti mirati alla vendita del prodotto, con frequenze di aggiornamento casuali, oggi la comunicazione abbraccia temi che spaziano a tutto ciò che circonda l’azienda vinicola, dal territorio ai dipendenti alla sostenibilità.
Quanto all’ecommerce, sono attive 13 cantine su 25, ma l’esperienza utente non risulta particolarmente evoluta, limitandosi alla presentazione dei prodotti e alla gestione del processo d’acquisto, ma secondo l’analisi l’approccio proprietario all’ecommerce ha permesso alle aziende di avere una maggiore vicinanza ai clienti e di favorire l’esperienza di marca.
Oggi, comunque, le aziende puntano di più sulle attività in presenza e cercano di aggiungere un pubblico più ampio e differenziato, con un approccio di informazione ed educazione sul territorio di produzione e le sue materie prime.