Budweiser ha resuscitato lo storico spot ‘Whassup’ e l’ha adattato ai tempi del coronavirus, trasformando quello che era un momento di puro divertimento in un messaggio di solidarietà e di invito a stare a casa.
La campagna è legata a una partnership con la ong Salvation Army e promuove il suo servizio di assistenza telefonica: elemento che torna a rendere rilevante oggi l’idea creativa di uno spot datato 1999.
Monica Rustgi, vice president marketing di Budweiser, spiega «A seguito dell’incredibile successo della campagna originale, abbiamo pensato a un’opportunità ricca di significato per rivisitare la semplicità e la focalizzazione sulla connessione umana dello spot originale in un momento in cui le persone si possono sentire sole, senza certezze, senza speranza».
Anche in UK Budweiser ha aggiornato, ma solo nei dialoghi, lo spot ‘Whassup’ con riferimenti alla quarantena e l’invito a dare un colpo di telefono ai propri amici: “Buds support Buds. Say Whassup to yours”.