Le aziende sono sempre più attente a gestire le relazioni nel modo più corretto. Rischio greenwashing: in Italia la situazione non è tragica
La sostenibilità, ambientale e sociale, conquista sempre più spazio tra i temi di comunicazione delle aziende e diventa, sempre più spesso, argomento centrale nella relazione tra imprese e stakeholder.
Un argomento, quello della sostenibilità, che per Rossella Sobrero, presidente Ferpi, è del tutto congeniale alle RP perché “l’agire sostenibile si presta poco a una sintesi in 30″ o su una pagina di un quotidiano”. Insomma, i temi ESG richiedono una maggiore attenzione al dialogo, pur nella ricerca di una sintesi perché di ponderosi Bilanci Sociali, di carta o in pdf, non se ne fa niente nessuno.
Valorizzare il bilancio come strumento di comunicazione è ancora possibile, dice la presidente Ferpi, sostenendo che convenga anche molto, dato che gli investitori sono sempre più interessati alla pratica della sostenibilità nelle imprese. “Il tema dello stakeholder engagement è molto cresciuto, anche grazie – dice Sobrero – a piattaforme tecnologiche che lo facilitano e, soprattutto, agli ultimi 18 mesi che, nelle difficoltà della crisi pandemica, hanno fatto scoprire la declinazione sociale della sostenibilità, altrettanto importante di quella ambientale.
Il greenwashing, però, è un rischio in agguato, come dimostrano le indagini della Commissione Europea e le recenti prese di posizione in UK di Advertising Standard Authority e Competition and Market Authority. “La situazione italiana non è poi così tragica”, rassicura Sobrero, convinta che la strategia più efficace sia “suggerire strade migliori, non processare chi fa male. Ci sono peccati mortali e veniali: i primi li compiono quelle aziende che consapevolmente inseriscono concetti di sostenibilità là dove non ce ne sono; i secondi sono quelli di chi vanta un impegno senza rendersi conto di non avere ancora prove sufficienti a suffragarlo”. Intanto, aggiunge, si sta diffondendo una nuova certificazione degli Ethics Claim e anche IAP sta riaggiornando il codice su questo tema. Poi, spazio al dialogo attraverso conversazioni e collaborazioni che vedono le grandi aziende accompagnare le PMI loro fornitrici sul percorso della sostenibilità lavorando su tutta la filiera. Perché, aggiunge Sobrero, sostenibilità e competitività vanno ormai a braccetto.
Su questi ci sono numerosi appuntamenti di confronto in calendario al Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale che si apre oggi a Milano (anche online), dal confronto tra giornalisti e imprese alla comunicazione al tempo del covid con Andrea Cornelli, VP UNA, dalla rendicontazione come strumento di comunicazione alla tavola rotonda sul greenwashing coordinata proprio da Sobrero.
Momento positivo. Quanto alla professione, per la presidente Ferpi le RP italiane stanno vivendo un momento positivo, non solo per la funzione sempre più strategica delle relazioni pubbliche, ma anche per la maggiore professionalizzazione. “Stiamo continuando ad alzare l’asticella”, dice Sobrero, riferendosi anche alla nuova edizione della norma UNI che aggiorna il profilo professionale del comunicatore, al quale è richiesta una formazione culturale, etica, scientifica, metodologica, tecnica e tecnologica, in grado di relazionarsi con i vertici aziendali, assumendo un ruolo di responsabilità e condivisione delle strategie, degli obiettivi e delle modalità di intervento.