La produzione è di Haibun con Table Spot
Il Consorzio per la Tutela dell’Asti d.o.c.g. affida ad Armando Testa (sede di Torino) e a Media Italia il suo ritorno in comunicazione per tutto il periodo delle feste natalizie, con lo spumante Asti d.o.c.g. simbolo del brindisi per eccellenza e che da sempre identifica il buon gusto italiano.
“L’obiettivo” dichiara Nicola Belli, consigliere Armando Testa “è riportare all’attenzione del pubblico tutta la dolcezza e lo spirito celebrativo dell’Asti d.o.c.g. simbolo del brindisi per eccellenza e che da sempre identifica il buon gusto italiano. Un prodotto unico come la sua terra di origine e che ha fatto la storia. Un nome che tutto il mondo conosce e che adesso ritorna a raccontarsi.”
La nuova campagna on air dal 15 dicembre in tv, web e affissione, racconterà una maniera sorprendente di brindare con l’iconica coppa, di scambiarsi gli auguri e di condividere un momento di festa. Per Armando Testa hanno lavorato il direttore creativo e art Andrea Lantelme e il vice direttore creativo e copywriter Federico Bonenti, sotto la direzione creativa esecutiva di Michele Mariani.
Lo spot è stato realizzato dalla casa di produzione Haibun e da Table Spot, il service milanese fondato da Dario Cattadori, sound design Bobo Marcucci; speaker Alice Bongiorni. Lo scatto fotografico è del fotografo Andrea Melcangi; post produzione Martin&Rainone.
La regia e la fotografia sono di Luca Robecchi, che nel riassumere questa esperienza esordisce affermando che “quando abbiamo affrontato per la prima volta il progetto, apparentemente molto semplice, ci siamo resi conto che in realtà esso presentava difficoltà non trascurabili. Il frame conclusivo, in cui 18 braccia unite in un brindisi formano un albero di Natale, è stato molto complicato da realizzare, perché prevedeva che 18 persone riuscissero a ‘entrare’ fisicamente in uno spazio molto ristretto e ad arrivare al centro del frame con il bicchiere, mantenendo una posizione precisa e ben definita. Grazie anche e soprattutto a Table Spot, che ha messo a disposizione tutta la tecnologia necessaria, ho risolto il problema utilizzando solo 9 persone, che venivano vestite con due abbigliamenti differenti nello stesso momento: l’effetto finale è stato davvero sorprendente e ci ha permesso di trovare gli spazi giusti e la giusta posizione dei bicchieri”.