L’istituto di ricerca, di proprietà di Marina Salamon, punta ora ad allargare il raggio d’azione
Doxa compie 70 anni e si appresta a chiudere il 2016 con un fatturato consolidato in crescita a quota 41,1 milioni di euro (rispetto al 2011 l’incremento è del 41%), ottima marginalità e 246 dipendenti (+86 sul 2011).
In occasione del suo 70esimo anniversario Doxa ha deciso di aprire per la prima volta i propri archivi fatti di centinaia e centinaia di ricerche inedite raggruppate solo in parte nei suoi bollettini di carta ormai ingiallita, uno per ogni anno, dal 1946 al 1999, quando tutto venne definitivamente digitalizzato, capaci di passare l’Italia intera ai raggi X.
Oggi Doxa è un gruppo a cui fanno capo anche Doxa Duepuntozero (duepuntozeroresearch.it), specializzata nella gestione di panel web, web monitoring e indagini online, Doxapharma (doxapharma.it), attiva nelle ricerche in campo farmaceutico e medico-clinico, e Connexia (connexia.com), agenzia che specializzata nelle digital pr e nella comunicazione multicanale.
Doxa è al 90% di proprietà di Marina Salamon, presidente, che l’ha acquisita nel 1991. Anche per motivi affettivi: suo padre, Ennio Salamon, entrato in azienda nel 1956 per volere del fondatore Pierpaolo Luzzatto Fegiz, suo professore di statistica all’Università di Trieste, ne divenne ben presto direttore generale e vero deus ex machina. L’altro 10% del capitale è in mano a Vilma Scarpino, anche lei entrata giovanissima come ricercatrice e oggi amministratore delegato. La terza donna al vertice dell’azienda è Adriana Calella, direttore finanziario e risorse umane.
Doxa inoltre è membro fondatore di WIN-GIA, The Worldwide Indipendent Network of Market Research / Gallup International Association, un network di istituti di ricerca indipendenti presente in oltre 75 Paesi. Il presidente di WIN-GIA è Vilma Scarpino, amministratore delegato di Doxa.
Focus sul futuro. «Il nostro merito è di avere puntato soprattutto su due fattori: le risorse umane e l’innovazione generata dall’avvento delle tecnologie digitali con acquisizioni mirate proprio in quell’area e società create ex novo per presidiare un mercato in costante cambiamento» commenta Marina Salamon, che controlla Doxa attraverso la sua holding di partecipazioni Alchimia. E anticipa: «Nel medio termine intendiamo fare ulteriori investimenti e non escludo operazioni straordinarie volte a rafforzare ulteriormente la nostra posizione di leadership».
Doxa ha integrato da tempo le ricerche di mercato con i big data, gli analytics, il marketing e la comunicazione. E punta ad allargare ulteriormente il proprio raggio d’azione. «Ma il rigore scientifico resta il nostro mantra» interviene Vilma Scarpino. E mette l’accento su ciò che ha fatto grande Doxa: la capacità dei ricercatori di leggere la realtà. Sempre. Spaziando dai grandi studi di scenario alle analisi di misurazione, fino agli approfondimenti quali-quantitativi sui brand, sui prodotti, sulla distribuzione e sulla comunicazione. Con un focus sempre più digitale.