Adweek ha messo insieme una serie di evidenze tratte da recenti ricerche che sfatano 6 pregiudizi
Inquadrare la generazione dei 18-34enni secondo caratteristiche ultra-definite e a parte rispetto alle altre può indurre marketer e pubblicitari in errore. Selezionando alcune recenti ricerche su questo gruppo demografico Adweek ha messo in evidenza 6 idee preconcette da dimenticare.
Guardano la TV, anche se non sul televisore, tanto quanto le altre generazioni. In particolare quando si tratta della serialità di qualità e apprezzano i contenuti di lunga durata, non solo i video-snack.
Sono prudenti, quasi se non più dei loro genitori, quando si tratta di fare delle scelte. Desiderano capire e gestire il modo in cui spendono i loro soldi e si informano prima di fare acquisti. Più di tutti si fidano del passaparola commenti degli altri consumatori.
Non vivono solo sui social, ma hanno le interazioni e gli scambi faccia a faccia: secondo una ricerca realizzata da YuMe, società USA specializzata in tecnologie per la pubblicità multi-screen, il 55% dice di essere più felice quando si trovano insieme con gli amici più intimi.
Sono smart, ma non sempre alla ricerca del prezzo più basso perché hanno comunque un certo attaccamento alle marche, soprattutto a quelle che dimostrano – non semplicemente dichiarano – di avere valori che condividono.
Non detestano la pubblicità, ma di sicuro non amano video e pre-roll che bloccano attivamente ed evitano il più possibile. Apprezzano i coupon e la comunicazione che informa, incorpora temi sociali o che insegna loro qualcosa e per questo la condividono volentieri.
Sono onnivori digitali, pronti a sperimentare ogni nuova piattaforma, ma non ne dipendono interamente, in particolare il segmento più giovane dei 18-24enni preferisce selezionare e scegliere app e siti che meglio di altri rispondono ai loro bisogni.
