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Netflix prepara lo sbarco in Italia. Abbonamenti da 6 euro

Il chief content officer Ted Sarandos: “Avremo pochi dipendenti locali per il marketing e le relazioni, e lavoreremo con i fornitori locali di banda larga”. L’obiettivo è arrivare anche qui a produzioni locali di qualità”

“Il prossimo anno vorremmo spendere 5 miliardi di dollari per la programmazione globale”. La cifra la dà, conversando con alcuni produttori italiani e stranieri anche indipendenti all’Ischia global film fest, Ted Sarandos, chief content officer di Netflix, che a ottobre sbarca in Italia. Netflix non costituirà una società ad hoc e l’Italia sarà gestita come gli altri paesi direttamente dalla società americana attraverso “l’entità europea con base ad Amsterdam. Avremo pochi dipendenti locali per il marketing e le relazioni, e lavoreremo con i fornitori locali di banda larga”.

L’obiettivo è arrivare anche qui a produzioni ‘locali’ “di qualità – sottolinea Sarandos – non abbiamo un business plan e cifre precise per l’Italia. Il nostro investimento sarà proporzionale a due fattori, il numero di abbonati e l’andamento globale nel mondo dei prodotti italiani. Ma siamo sicuri che la struttura produttiva italiana sia in grado di attrarre una grande parte di questi 5 miliardi”.

L’abbonamento a Netflix costerà circa 6 euro, cioè “l’equivalente di 7-9 dollari come accade in tutti gli altri 60 paesi in cui siamo presenti, qualcosa di più per lo streaming in 4k”. Netflix è anche convinta che “il tasso di penetrazione della banda larga italiana, che sappiamo essere un po’ indietro, crescerà rapidamente”.

Ted Sarandos
Ted Sarandos

Secondo alcune stime, nel nostro Paese il servizio di tv on demand dovrebbe raccogliere circa 150mila abbonati nel primo trimestre (leggi la notizia) .
Il top manager americano indica, dopo quello in Italia, lo sbarco di Netflix in Giappone, “il primo paese in Asia”, e poi le tappe europee di Spagna e Portogallo.
“Non vogliamo distruggere il sistema della distribuzione in Italia – puntualizza ancora – anche quando siamo arrivati altrove, la prima reazione è stata di confusione e di paura. Si pensava la gente abbandonasse la tv, e invece non è accaduto”.

Punto di forza dell’offerta Netflix, “la qualità”, dice Sarandos. La società californiana ritiene che “le voci locali sono potenti”, e là dove individua progetti validi, come è già successo in 17 paesi, investe in proprie produzioni. “In Messico ci siamo da tre anni e ora abbiamo dato vita a ‘Club Cuevas’, serie sul mondo del calcio che sarà come sempre lanciata in tutti i paesi contemporaneamente – aggiunge – in Francia dopo soli due mesi è nata ‘Marseille’, una serie sulla politica.

‘Marco Polo’, girata tra Venezia, il Kazakistan e la Malesia, è stata una produzione con 800 addetti e offerta in 27 lingue con un successo incredibile, tanto che da due settimane sono iniziate le riprese della seconda stagione. Insomma, “una localizzazione delle produzioni su una piattaforma globale”.

In Italia “speriamo di avere accordi ancora prima del lancio di Netflix”, rivela Sarandos, convinto della rapida crescita della banda larga in tutte le zone del paese. Un ‘piedino’ nella penisola Netflix l’aveva già messo tre anni, fa siglando con Raimbow (la società del fenomeno globale Winx, ndr.) l’acquisizione della loro library prima e ora ampliando l’intesa con una nuova produzione di animazione (“settore per noi fondamentale, in Canada diamo lavoro a più disegnatori che chiunque altro”, spiega)” attesa per il 2016. “Non abbiamo pregiudizi sulle proposte di progetto – dice – ma pensiamo che le produzioni europee in lingua inglese finiscano per essere poco americane e poco europee. Superiamo le barriere linguistiche con sottotitoli e doppiaggio. Netflix non è solo per i giovani, ospita tutti i generi perchè i gusti sono vari e vorremo avere il meglio di qualunque genere”.

Netflix prepara lo sbarco in Italia. Abbonamenti da 6 euro ultima modifica: 2015-07-20T11:20:58+02:00 da Redazione

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