Non sono mode ma punti di non ritorno per la comunicazione e il marketing. Ne è convinta Renee Wilson, Chief Client Officer di MSLGROUP Global, che all’imminente Festival della Creatività di Cannes sarà presidente della giuria PR Lions
Alla scorsa edizione del Festival è emerso tra i principali trend quello identificato come ‘social good’. Moda o punto di non ritorno?
Se guardiamo al modo di pensare delle nuove generazioni, la tendenza non solo si conferma ma continuerà a crescere. MSLGROUP recentemente ha condotto una ricerca globale su questo tema tra i millenials di tutto il mondo. Due su tre credono che le aziende dovrebbero essere coinvolte nelle questioni sociali. In effetti il loro futuro dipende da questo, dato che hanno perso fiducia nella capacità dei governi di risolvere da soli i problemi più ardui. Circa il 65% è orgoglioso di essere associato a brand che siano anche buoni e attivi cittadini. E’ diventato sempre più chiaro che le aziende che perseguono una finalità (“purpose”) con ‘più fatti e meno parole’ otterranno migliori risultati finanziari se il loro obiettivo è autentico, trasparente e credibile. Allo stesso tempo i consumatori sono alla ricerca di conferme nelle attività delle aziende, a sostegno dei propri personali obiettivi. A riguardo, ecco due ottimi esempi da Alpenliebe e Honeymaid.
Le tecnologie digitali sono pervasive, a volte anche troppo. Come dovrebbe muoversi una marca che voglia utilizzare tecnologie innovative e raccogliere dati utili senza essere percepita come una minaccia per la privacy o intrusiva?
I brand dovrebbero cercare modi per incorporare tecnologie innovative se e solo se offrono benefici al consumatore finale. Nessuno vuole la tecnologia fine a se stessa. E oggi, le tecnologie possono rendere più semplice, più godibile e funzionale la relazione con la marca.
Cosa vogliono le persone oggi dalla pubblicità? Come cerchi di assimilare il concetto di user experience nel tuo lavoro e nella relazione tra la marca e il suo pubblico?
Secondo la mia esperienza, le persone vogliono informazioni stimolanti, in modo coinvolgente e divertente. La currency di oggi è la ‘share-ability’. Così la pubblicità e la comunicazione di oggi devono essere creative ed interessanti abbastanza per persone che le vogliano condividere. Condividere una cosa, significa che questa merita un’occhiata.
Cannes Lions ha lanciato la nuova categoria dedicata al Product Design, sulla scia del trend della ‘prodottizzazione del marketing’ e dell’influenza della cultura del design nel marketing e nella comunicazione. Cosa ne pensi?
Il design è tutto. Guardiamo ad Apple come l’esempio più ovvio, ma tutti quei prodotti con un design bellissimo e dalla natura intuitiva possono essere presi in considerazione. A fianco della finalità sociale (“purpose”), direi che il product design è l’altra grande area di opportunità per i brand in termini di creazione di genuine ed efficaci connessioni con i consumatori. Un tempo, avresti potuto impacchettare qualunque vecchio prodotto, pomparlo con risorse finanziarie da spendere in marketing e riuscire a venderlo bene. Oggi le aziende hanno bisogno di creare prodotti innovativi che cambino letteralmente la vita delle persone. Penso al classico esempio di Nike Fuel Band. Ha portato Nike in un mondo che i concorrenti potevano solo sognare, al tempo, tutto grazie all’immaginazione, product design fuori dagli schemi uniti ad una comunicazione di marketing brillante e creativa.
Ci suggeriresti un’idea per promuovere Expo 2015 e Milano a turisti e investitori da tutto il mondo?
Milan – See. Style. Share.
Milan – Designing the World of Tomorrow
Milan – Live Tomorrow Today
*** Nei prossimi giorni pubblicheremo le interviste a DAVID SABLE, Global Chief Executive Officer DI Y&R, e AMIR KASSAEI, Chief Creative Officer, DDB Worldwide