La creatività dei nuovi spot Just Eat è a cura dell’agenzia australiana Abel, la pianificazione media di Um e le pr affidate a Msl
Le misteriose dinamiche che coinvolgono desiderio e razionalità, occhi e stomaco, cervello e papille gustative quando pensiamo a cosa ci farebbe piacere mangiare sono svelate dalla nuova campagna di Just Eat.
Parte di Just Eat Takeaway.com, la piattaforma di digital food delivery ha lanciato in Europa e in Italia la nuova versione della campagna “Qualcuno ha detto Just Eat”, che racconta con ingegnosità e leggerezza il dibattito interiore che accompagna ogni ordine. In ogni caso – dal cibo sano al giusto budget alle tentazioni ‘solo per questa volta’, dal comfort food ai sapori nuovi – su Just Eat si può trovare un’offerta ampia per ogni occasione.
“Con questa campagna vogliamo celebrare con divertimento il momento della decisione dell’ordine. È una situazione familiare a tutti – bilanciare una parte di te che desidera qualcosa di sano e una che vuole farsi tentare da uno sfizio” ha commentato Francesco Fonzari, head of marketing di Just Eat Italia.
Diretta da Sam Hibbard con produzione di Finch, la campagna dà vita a mondi surreali e colorati ispirati ai film anni ’60, dove le diverse parti del corpo si sfidano con un linguaggio divertente. In collaborazione con l’agenzia australiana Abel, la campagna comprende quattro spot televisivi e un lancio completo a 360 gradi su social, influencer ed estensioni digitali. In ogni esecuzione, il cervello, gli occhi, lo stomaco e le papille gustative prendono vita, competendo tra loro in modo giocoso e divertente per influenzare ciò che verrà ordinato.
I primi due spot tv mettono in scena momenti di vita quotidiana: una corsa in autobus dopo una giornata intensa, dove lo stomaco invoca un hamburger, e una pausa pranzo in ufficio, dove il cervello sceglie razionalmente un poke.
La pianificazione media è a cura di UM, le pr sono affidate a MSL, parte di Publicis Groupe.
La campagna è partita in Italia il 12 ottobre e verrà diffusa su tv, olv, digital, pr, crm e radio. Sui social sono previsti contenuti proprietari e collaborazioni con influencer, ispirate ai trend di TikTok legati al dibattito interiore sulla scelta dell’ordine.
“Mi ha colpito il dilemma così umano che affrontiamo ogni volta che dobbiamo decidere cosa ordinare, e come parti di noi desiderino cose diverse. È un terreno ricco di spunti comici” ha spiegato il regista Sam Hibbard,
“Dare voce alle diverse parti del corpo che si contendono la decisione ci è sembrato il modo più immediato e divertente per portare in vita questo insight universale” ha aggiunto Nicole Jauncey, founder & creative director di Abel.