A capo della sede italiana Massimo Costa affiancato dai partner Jack Blanga, Carla Giammillaro e Francesco Bacchelli. La filosofia alla base del gruppo vede le target audience come degli attori consapevoli, che i brand possono coinvolgere attraverso scopi condivisi

L’agenzia EJ, fondata da Massimo Costa, con la cessione del 60% delle quote è entrata a far parte di Newlink Group, gruppo di consulenza, comunicazione e marketing, con headquarter a Miami, presente in America Latina e Spagna, con due sedi a Madrid e Barcellona. Un gruppo da 100 milioni di dollari di fatturato, con 600 dipendenti e che punta a raddoppiare i ricavi entro il 2030 grazie all’’espansione in Europa e, prossimamente, in Asia.
Alla guida della nuova Newlink Italia c’è sempre Massimo Costa con il ruolo di presidente e amministratore delegato, affiancato dai partner Jack Blanga, vp executive creative director, Carla Giammillaro, general manager, e Francesco Bacchelli, client service director, che, insieme a Costa, controllano il restante 40% della società.
Il team dell’agenzia, formato da una quindicina di persone, rimane invariato e nei prossimi mesi si amplierà, offrendo nuovi servizi mutuati dalle capacità di Newlink. Costa entra anche nel leadership team globale dell’azienda e prenderà parte a tutte le principali discussioni strategiche, contribuendo con la sua esperienza, la sua rete di relazioni e la sua conoscenza del settore e dei mercati europei.
Quella italiana è l’ottava sede di Newlink a livello mondiale, che si aggiunge a quella negli Stati Uniti (Miami), in Argentina (Buenos Aires, dove c’è anche un hub per l’eccellenza creativa), nella Repubblica Dominicana (Santo Domingo), in Messico (Città del Messico), in Perù (Lima) e in Spagna (Madrid e Barcellona). L’operazione è avvenuta grazie al supporto degli studi legali Fieldfisher Italia e Nunziante Magrone.
L’ingresso in Newlink permetterà ai clienti della sede italiana di attivare la loro comunicazione sui mercati internazionali avvalendosi di soluzioni che spaziano da strategie integrate e campagne a operazioni di trasformazione culturale fino al crisis management, con competenze su tre dimensioni strategiche: cultura organizzativa, brand e reputazione.
Il metodo Orbital. Newlink si definisce una società di consulenza focalizzata sull’engagement e su una proposta di valore distintiva che Sergio Roitberg, fondatore e presidente di Newlink Group, definisce incentrata sulla visione delle persone non come “target” ma come attori consapevoli. «Intendiamo il concetto di engagement come il coinvolgimento genuino delle persone da parte delle marche attraverso ‘shared purpose’, uno scopo, un proposito condiviso tra le parti. Poiché gli ‘empowered actor’ possono scegliere se distruggerci o aiutarci, abbiamo pensato che la chiave sia stabilire un obiettivo comune, per raggiungere gli obiettivi della marca generando valore reale e duraturo». Alla base del modo di operare di Newlink c’è il concetto di ‘orbital thinking’ che rappresenta l’approccio attraverso cui la sigla connette, tramite una varietà di soluzioni di consulenza, branding, comunicazione e media, le marche al loro pubblico. La sigla definisce inoltre il proprio approccio come collaborativo e multidisciplinare, in cui la creatività non è isolata ma integrata in tutti i processi e servizi.
Newlink Italia, che chiuderà il 2025 con un fatturato di 1,5 milioni di euro, porta in dote clienti come Brightstar Lottery (ex IGT, ex Lottomatica), la energy company Pulsee, la marca food Bud Power, Lavazza. Il team sta inoltre partecipando a una gara nel settore food e ad attività di scouting con marche dei settori food, servizi digitali finanziari e abbigliamento. Newlink Group invece ha in portafoglio clienti come Banco Sabadell, Caixa, alcune marche di Unilever, multinazionali del settore minerario, l’ente del turismo del Costa Rica, istituzioni, con Roitberg che agisce anche come advisor per alcuni politici.
«Newlink ha un approccio giovane e agile – spiega Costa -. Per un paese manifatturiero come l’Italia è importante per le aziende avere partner con cui possano dialogare direttamente e un team di persone locali che li aiutino a lavorare in Italia e nei mercati internazionali». Le aziende italiane potranno anche utilizzare l’Hq di Miami come ponte per i mercati americani e per ricevere consulenza sulle importanti diversità locali e sulla questione dazi, in un contesto molto instabile. Non guasta, infine, una certa affinità tra ‘latini’, “priva di atteggiamenti ‘coloniali”.
A capo dello sviluppo del network c’è Gustavo Martínez, chief growth officer di Newlink Group e country manager di Newlink Spain, che aveva lavorato con Costa in Wpp e vissuto a lungo in Italia (lo testimonia un perfetto italiano). «Prossimamente ci concentreremo sul consolidamento della sede italiana ma stiamo guardando all’espansione in altri mercati europei. In Francia – mercato interessante sia per i clienti italiani che stagnoli – stiamo già individuando un possible partner, poi vorremmo aprire in Germania. Ma andiamo con calma: la priorità ora è convincere i migliori talenti a voler lavorare con noi grazie alla distintività del nostro metodo e della nostra visione».
F.B.