FCP-AssoTV: la resilienza della TV passa anche dalle emozioni del pubblico che si riverberano anche sulla pubblicità dei brand

Con due ricerche inedite presentate nel corso della terza edizione di ‘The New TV Ad-Age’, FCP-AssoTV ha messo in evidenza quanto la televisione sia ancora capace di di generare attenzione, emozioni e valore per i brand.

Campione di resilienza, capace di adattarsi allo scenario di trasformazione digitale, la TV è ancora un grande generatore di emozioni che, dai contenuti, si riverberano anche sulla pubblicità delle marche.

La pubblicità non allontana gli spettatori. Tra intrattenimento, informazione e sport, un dato chiave emerso dalla ricerca realizzata da HumanHighway coinvolgendo 2mila persone in un diario digitale per una settimana la soddisfazione media dei telespettatori si posiziona sul 44,5%, sale al 56,1% per i contenuti formativi, si attesta al 44,4% per i contenuti tematici e al 40% per l’intrattenimento, mentre gli eventi sportivi e musicali dal vivo offrono picchi di coinvolgimento emotivo e di condivisione sociale.

I diari raccolti dalla ricerca hanno permesso di tracciare cosa si guarda, per quanto tempo, con chi, e con quale attenzione e soddisfazione, rivelando un quadro vivido della giornata tipo dello spettatore, e un dato chiave per il mercato media: la pubblicità non allontana lo spettatore. Tra il 70% e il 99% del pubblico resta davanti allo schermo durante gli spot, con picchi fino al 95% per serie e film quando il messaggio è mirato e rilevante. Se il break è introdotto direttamente dai conduttori, l’attenzione resta alta e l’80-90% degli spettatori continua a seguire il programma.

Emozioni oltre i numeri. Per dare ulteriore forza ai risultati della prima ricerca, FCP insieme a Emotiva, hanno condotto un secondo esperimento con tecniche di neuromarketing e con il supporto dell’intelligenza artificiale. La ricerca ha coinvolto 2.000 persone, analizzando le espressioni del loro volto di fronte a decine di contenuti di fruizione – informazione, intrattenimento, fiction, serie e sport – e interpretandole tramite strumenti di IA.

La sperimentazione ha integrato metriche qualitative (soft) e quantitative (hard), offrendo una doppia chiave di lettura: l’analisi delle reazioni emotive spontanee e un’analisi cognitiva che mappa le emozioni in base ai bisogni chiave del pubblico. In questo modo, non si è valutato solo cosa si guarda, ma soprattutto perché si sceglie un contenuto, identificando la capacità di soddisfare un bisogno umano: relax, evasione, tensione, divertimento o riflessione.

Dal canale al bisogno. La ricerca conferma che la lealtà del pubblico si è spostata dal brand o dal palinsesto verso la capacità del contenuto di soddisfare un bisogno emotivo specifico nel momento giusto. L’audience, per esempio, non sceglie semplicemente una commedia, ma cerca divertimento e relax; non sceglie un thriller, ma l’esperienza di tensione ed emozioni forti. In questa prospettiva, ogni video, film, serie o evento sportivo diventa una “funzione emotiva”, un servizio che l’utente sceglie per soddisfare specifici bisogni. Comprendere il profilo e la firma emotiva dei contenuti (gioia, interesse, ammirazione) permette di ottimizzare l’intera catena del valore: dalla produzione alla distribuzione, fino alla personalizzazione dell’esperienza utente.

Ne emerge una mappatura delle emozioni che spiega non solo cosa viene guardato, ma soprattutto perché:

–  Lo sport dimostra un elevato potenziale di engagement, ma con fedeltà emotiva variabile (emotional retention).

–  Film e Serie TV presentano un profilo più versatile, con un’ampia capacità di rispondere ai bisogni emotivi del pubblico.

– Contesto di visione: l’“Effetto Fiducia” valorizza le esperienze degli streamcaster, mentre il mobile emerge come catalizzatore di intensità e d’attenzione.

Efficacia per la marca. In questo scenario, le ricerche confermano la resilienza della televisione e la sua efficacia come mezzo per i brand. Tra il 70% e il 99% degli spettatori resta davanti allo schermo anche durante gli spot, mentre una qualità editoriale elevata può aumentare il ricordo pubblicitario fino al 40%.

I contenuti vengono seguiti su più device senza perdere episodi di serie o eventi dal vivo, e l’attenzione media raggiunge il 60%, trasformandosi in coinvolgimento emotivo fino al 97% nei programmi di intrattenimento. La soddisfazione dei contenuti, ovvero la capacità di mantenere la promessa emotiva ricercata dal pubblico, supera il 50%, traducendosi in un tempo di fruizione significativo: ogni spettatore dedica mediamente da 1 a 2 ore ai contenuti visionati.

FCP-AssoTV: la resilienza della TV passa anche dalle emozioni del pubblico che si riverberano anche sulla pubblicità dei brand ultima modifica: 2025-10-01T15:58:14+02:00 da Redazione

Tags:

Related posts