Il nuovo report ‘Life at Home’ di Ikea si concentra sulla sensazione provata da molti di non sentirsi bene a casa propria e su come porvi rimedio. Emerge anche un nuovo concetto di benessere più personale
La casa dovrebbe essere uno spazio di felicità, ma non sempre lo è per tutti secondo il nuovo report ‘Life at Home’ di Ikea. Più di un terzo delle persone non si sente a proprio agio in casa propria, secondo l’analisi del retailer svedese che ne approfitta per suggerire come piccoli e semplici cambiamenti possono possano fare la differenza.
Giunto all’undicesimo appuntamento, il report è indicato da Ikea come uno degli studi più ampi al mondo sul modo di vivere delle persone e cosa le rende davvero felici in casa propria. Gli insight di quest’anno, ascoltando oltre 38mila persone in 39 paesi, mostrano che basterebbero piccoli miglioramenti per assicurare spazio all’espressione di sé, al comfort e al gioco.
Se il report dello scorso anno aveva identificato otto bisogni essenziali, questa volta la lettura propone quattro ingredienti per la ricetta della felicità casalinga: sentirsi bene, divertirsi, esprimere se stessi e creare connessioni.
Case a più dimensioni. In linea con i pilastri della sua comunicazione, Ikea sottolinea che per sentirsi bene bastano spazi organizzati contro il disordine e dormire in modo soddisfacente. Giocare per divertirsi non è altrettanto facile perché spesso manca lo spazio per farlo e talvolta le attitudini culturali possono rappresentate un ostacolo. Più facile fare della casa un luogo di espressione di sé, cosa che appare ancora più importante in tempi incerti e imprevedibili. Quanto alle connessioni, per ‘Life at Home’ molto gira intorno al cibo: chi considera il mangiare alla stregua di un’attività sociale è in media 7 pp in più propenso a vivere un senso di appartenenza. Anche chi lavora da casa sembra avere una vita più felice di chi invece va in ufficio (67% vs 61%), così come chi riesce a coltivare in casa i propri hobby (52% vs 48%).

Stanze immaginarie. Una novità di quest’anno sono le ‘concept room’ immaginate da Ikea in collaborazione con Ulises Studio, gruppo di progettisti con base a Valencia che creano “concetti architettonici” e soluzioni progettuali surreali. Ogni stanza immaginaria riflette i trend identificati dallo studio utilizzando prodotti reali di Ikea immersi in scenografie suggestive.
Nascono così le idee di camere da letto totali, stanze di soggiorno per adulti che non intendono crescere o, al contrario, living accoglienti per leggere e conversare, spazi che portano in casa piante e tonalità della terra, soluzioni più tecnologiche per ascoltare musica o lavorare, decori con colori e disegni intensi.


Benessere personale. Le interviste realizzate per il report hanno dato vita a una nuova definizione di benessere personale: sembra che le persone stiano rivedendo i parametri della salute, con meno metriche della serie 10mila passi quotidiani a favore di routine individuali che includono più relax. Ci sono differenze tra i diversi gruppi d’età, ma il buon sonno conquista tutti (dal 47% della Gen Z al 55% della Gen X) così come il tempo dedicato a leggere, ascoltare musica o guardare la TV (Boomer in testa con il 48%) o avere un ambiente casalingo di buona qualità (con percentuali che mettono d’accordo tutte le generazioni).