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MFE: la pubblicità segna +1% a gennaio. “Sul 2025 buone aspettative”

MFE-Mediaforeurope ha comunicati i risultati preliminari del 2024. L’a.d. Pier Silvio Berlusconi: “Pronti alla sfida europea, ma servono regole più giuste”

Dopo aver registrato nel 2024 una crescita del 6,8%, la raccolta pubblicitaria di MFE-Mediaforeurope in Italia ha chiuso col segno più anche il mese di gennaio 2025: +1%. E le previsioni sono positive anche sull’intero anno.

“Sebbene la visibilità sull’andamento del mercato pubblicitario per il 2025 rimanga limitata ci sono buone aspettative per il 2025 grazie al contesto favorevole di un anno dispari, privo di grandi eventi sportivi”, spiega il gruppo guidato dall’a.d. Pier Silvio Berlusconi nella nota con i conti del 2024.

MFE: la pubblicità segna +1% a gennaio. "Sul 2025 buone aspettative"
Pier Silvio Berlusconi

Un anno che MFE archivia con un utile netto di 251 milioni di euro (+15%). «Oltre il 60% in più rispetto alle stime di inizio 2024 – ha detto Pier Silvio Berlusconi -. Il risultato operativo adjusted raggiunge i 370 milioni e la generazione di cassa si rafforza con un free cash flow in aumento del 23%. Il nostro indebitamento è ai minimi da dieci anni, un segnale chiaro della solidità del gruppo».

La raccolta pubblicitaria complessiva (in Italia e Spagna) è cresciuta del 4,7%, raggiungendo nel nostro paese una quota del 40,9% (rispetto al 38,3 % del 2019).

I ricavi netti consolidati sono saliti a 2.949 milioni di euro, +5% rispetto ai 2.810 milioni del 2023.

“La nostra strategia punta a rafforzare ulteriormente il nostro essere editori in Italia e Spagna, investendo ancora di più in prodotti locali. E in futuro anche in altri paesi europei. Ben sapendo che il domani dei broadcaster passa da una crescita dimensionale indispensabile per poter resistere ai giganti globali” ha detto l’a.d. di MFE, che chiede “regole più giuste per tutti. Le big tech e i colossi dello streaming godono di vantaggi che, alla lunga, penalizzeranno non solo il settore dei media, ma tutte le aziende nazionali ed europee. Potere finanziario e poche regole, peraltro non rispettate, nel medio e lungo termine rischiano di indebolire l’intera economia, colpendo i livelli occupazionali e i salari dei lavoratori italiani ed europei. L’Europa deve agire per difendere il proprio mercato e garantire una concorrenza equa”.

MFE: la pubblicità segna +1% a gennaio. “Sul 2025 buone aspettative” ultima modifica: 2025-02-27T15:16:12+01:00 da Redazione

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