Lo Scott Trust, proprietario del Guardian e dell’Observer, ha siglato un memorandum d’intesa con Tortoise Media per la cessione del più antico quotidiano domenicale britannico. A lungo osteggiata dalla redazioni, la cessione dell’Observer è considerata necessaria per rimettere in equilibrio i conti traballanti del Guardian Media Group.
L’accordo di principio prevede anche che lo Scott Trust investa in Tortoise Media, diventandone azionista di minoranza e portando una sua rappresentanza sia nel board editoriale che in quello commerciale della media company nata nel 2019 per dedicarsi a un’informazione ‘deep & slow’ solo attraverso le membership e senza pubblicità.
Il Trust ha dichiarato che il nuovo modello di proprietà “proteggerà il futuro dell’Observer, sostenendo la voce dei valori liberali e investendo in un giornalismo eccezionale e costruendo la sua offerta digitale”.
L’accordo prevede 25 milioni di sterline di nuovi investimenti per l’Observer, con l’impegno a continuare con la distribuzione delle copie cartacee la domenica e a un piano per trasformarlo in un marchio digitale.
“Tortoise e The Observer si uniranno in un’unica redazione, unendo l’esperienza della start-up digitale nella narrazione di storie in podcast, nelle indagini e nel data journalism con gli straordinari punti di forza del giornale nei reportage, nelle recensioni artistiche, nelle idee e, naturalmente, nel cibo”, ha annunciato Tortoise.
All’inizio della scorsa settimana, i giornalisti del Guardian e dell’Observer iscritti al National Union of Journalists hanno scioperato per 48 ore in protesta contro l’accordo proposto. Al personale è stato comunicato che l’accordo non comporterà alcuna perdita di posti di lavoro e secondo quanto annunciato da Tortoise, l’investimento nell’Observer prevede la creazione di almeno una dozzina di nuovi ruoli per i giornalisti e il quasi raddoppio del budget editoriale.